Sono arrivate per i comuni della Val Bormida le mascherine del Dipartimento nazionale di Protezione civile. Oggi sono state consegnate ai comuni con meno di 2 mila abitanti (150 ciascuno).
Per intenderci, si tratta dei DPI al centro di parecchie polemiche nelle settimane scorse poiché simili a dei panni 'swiffer' per levare la polvere. Il Dipartimento nazionale di Protezione civile ha consegnato le mascherine alla Regione e quindi ai comuni. La nostra redazione ha contatto alcuni sindaci valbormidesi per sentire un loro parere.
"Sapevamo che erano un po' cosi - spiega Pierangelo Olivieri, sindaco di Calizzano - dopo aver fornito il personale sanitario, sono state ripartite tra i comuni in base al numero della popolazione. La Regione ne ha comperate altre (più idonee ndr) che dovrebbero arrivare prossimamente. Inizieremo a distribuire queste prime mascherine alla casa di riposo, ai dipendenti comunali, alla pubblica assistenza e ai commercianti che ne avranno bisogno".
"La situazione è delicata e bisogna far gruppo per superarla - commenta il primo cittadino di Dego Franco Siri - Evitiamo di fare polemiche. Prendiamo cosa ci danno. L'importante è che forniscano le mascherine buone al personale sanitario che sta lavorando ininterrottamente per la salute di tutti noi".
"Sembrano dei fazzoletti - commenta il primo cittadino di Roccavignale Amedeo Fracchia - per chi non ha nulla, meglio di niente. Io come comune, mi sono attivato attraverso canali privati".
"Siamo in una situazione di emergenza e non voglio fare polemica. Prendo atto di quello che ci hanno mandato, sperando che in futuro possa arrivare qualcosa di meglio - commenta il sindaco di Giusvalla Marco Perrone - Sabato mattina, assieme alla Croce Bianca, consegneremo le mascherine ricevute alla cittadinanza, con una particolare attenzione rivolta alle persone anziane".