Questa mattina si è tenuto un tavolo verde in videoconferenza al quale hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni di categoria (Cia, Coldiretti, Confagricoltura) il Vicesindaco Alberto Passino e l'Assessore all'agricoltura Silvia Pelosi.
L'intento di questa iniziativa è stato quello di avere un confronto e compiere un primo passo in direzione di quello che è uno dei settori trainanti dell'economia della Piana: il comparto agricolo e del florovivaismo.
Facendo salve le premesse che il sindaco Riccardo Tomatis ha più volte rappresentato e cioè che in questo momento occorre concentrare tutte le nostre energie sull'emergenza sanitaria, l'Amministrazione ha voluto lanciare un messaggio di vicinanza agli imprenditori agricoli che, in questo particolare momento, non solo non riescono a vendere i loro prodotti, ma rischiano di dover sostenere i costi si smaltimento dell'invenduto.
Affermano il Vicesindaco Alberto Passino e l'Assessore Silvia Pelosi: "La crisi economica è in atto. È chiaro che ci sarà una moltiplicazione esponenziale del rifiuto visto che i prodotti, non trovando più sfogo sul mercato, dovranno essere smaltiti.
L'Amministrazione si sta attivando per vagliare tutte le possibilità di sostegno ai produttori.
Le opzioni sono due: considerare l'invenduto rifiuto speciale che, quindi, deve essere smaltito attraverso il conferimento presso aziende e strutture preposte, oppure come "sottoprodotto" e reinserito nel ciclo produttivo dell'azienda".
Attraverso un'attenta relazione tecnica del funzionario dell'Ufficio Ambiente si è provato a valutare innanzitutto questa seconda ipotesi, ben consci che si tratta solo di un primo passo che dovrà essere seguito da stringenti contatti con gli organi sovracomunali (Regione e Ministero dell'Agricoltura) richiedendo lo stanziamento di risorse da destinare alle aziende che in questo momento stanno vivendo un momento di enorme crisi.
La prima ipotesi che il Comune intende vagliare, quindi, è quella di considerare l'invenduto un NON Rifiuto per essere così reinserito nel ciclo produttivo dell'azienda.
In questo modo le aziende, una volta recuperato il vaso, potrebbero procedere allo spandimento sul suolo agricolo aziendale o di terzi del materiale, fino a uno spessore massimo di 20 cm di spessore sul terreno.
"Naturalmente - precisano Vicesindaco e Assessore - questa possibilità, frutto di un primo confronto con gli uffici comunali e le associazioni di categoria, dovrà essere sottoposta al vaglio e alla valutazione di ARPAL e Provincia per avere un via definitivo".
"Ci rendiamo conto che si tratta solo di un piccolo segnale che, tuttavia, vogliamo dare per manifestare la nostra attenzione nei confronti di una realtà fondamentale per la nostra Piana. Naturalmente chiediamo il supporto delle associazioni di categoria per prendere in considerazione e valutare ogni altra possibile azione e ci prendiamo l'impegno sin d'ora di farci portavoce, nelle opportune sedi istituzionali, delle esigenze del nostro comparto agricolo che in alcun modo può essere avvicinato o paragonato ad altre realtà italiane proprio per le caratteristiche intrinseche delle nostre coltivazioni." concludono il Vicesindaco Alberto Passino e l'Assessore Silvia Pelosi.