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Attualità | 21 febbraio 2020, 14:53

Gli studenti del Liceo Artistico di Albenga letteralmente "incantati" dal regista Angelo Licata (FOTO e VIDEO)

L'autore di "Dark Resurrection" ha raccontato la sua esperienza nel cinema: dai primi passi alle importanti collaborazioni nazionali e internazionali

Gli studenti del Liceo Artistico di Albenga letteralmente "incantati" dal regista Angelo Licata (FOTO e VIDEO)

Quella di ieri è stata sicuramente una mattina un po’ speciale, per gli studenti del Liceo Artistico “Giordano Bruno” di Albenga. Ad impreziosire il loro bagaglio di conoscenza è intervenuto infatti un ospite di alto livello, una di quelle eccellenze nate proprio nella nostra Liguria e che adesso l’Italia e il Mondo ci invidiano.

Stiamo parlando di Angelo Licata, scrittore, sceneggiatore, regista.

Il “Bruno” vanta una parte importante del programma dedicata alla scenografia, che ha già ottenuto risultati di rilievo. Un esempio è la collaborazione per gli scenari di alcune rappresentazioni del Festival Teatrale di Verezzi (uno dei più famosi in Italia, con un cartellone di prime nazionali eccellente ogni anno).

Ma per chi fa scenografia è importante sapersi interfacciare con tutti i ruoli sul set: capire la storia come la “vede” nella sua testa lo sceneggiatore, metterla in pratica come la vuole il regista, saper valutare luci e ombre in base alle esigenze del direttore della fotografia… Ed è proprio di questo che ha parlato Licata agli studenti, introdotto dalle parole dei docenti Lorenzo Rossi e Pietro Marchese.

Perché Licata è diventato un’eccellenza riconosciuta? Perché ha dimostrato, in modo molto pratico, che padroneggiando la teoria in fatto di regia e di effetti speciali si possono fare delle produzioni ad alto tasso spettacolare persino con un budget risicatissimo, talvolta quasi inesistente.

Il primo segreto? “Metterci amore e passione, perché senza questi requisiti – sottolinea il regista – non si va da nessuna parte”.

L’autore ha raccontato a un pubblico di giovanissimi letteralmente rapito una carriera iniziata per gioco, fin da bambino, facendo riprese dal terrazzo di casa sua a Sanremo. “Avevo otto anni quando ho deciso che il cinema sarebbe stato la mia vita e oggi mi sento ancora un bambino di otto anni. Ho lo stesso entusiasmo, la stessa voglia di giocare e divertirmi”, racconta Licata.

In particolare, la sua “missione impossibile” era quella di portare in Italia un certo tipo di cinema “di genere” che nella nostra nazione è sempre stato un po’ snobbato in favore di altri filoni, come quello della commedia, del dramma o del giallo. In particolare, l’amore di Licata è per la fantascienza. Una saga su tutte ha conquistato il suo cuore: quella di Star Wars, “indispensabile per chiunque voglia fare cinema oggi”, spiega il regista. Ma più in generale, Licata non nasconde che il suo cuore batte per un certo tipo di produzioni hollywoodiane: quelle della Marvel, della Disney, della già menzionata Lucasfilm di Star Wars.

Ed ecco che, come una pazzia, Licata decide di produrre un cortometraggio che lui definisce “apocrifo” collegato alla celebre saga con Luke Skywalker. Nasce così, dopo tre anni di lavorazione tra il 2004 e il 2007, “Dark resurrection”. Ricorda il regista: “A quei tempi, almeno in Italia, piattaforme come Youtube o i social network non esistevano ancora o non se ne conosceva quasi l’esistenza”. E fu così che, con suo grande stupore, nei pochi, primi siti pionieristici dedicati al video, Licata vide che “Dark Resurrection” aveva collezionato milioni di visualizzazioni.

Quell’opera “apocrifa” aveva dimostrato che si potevano coniugare budget minimi e risultati visivamente entusiasmanti. Da questo primo passo l’autore sanremese fu chiamato sul set come consulente di grandi produzioni italiane sia in campo cinematografico, sia televisivo. Un esempio noto a tutti? Lo spot pubblicitario di una nota marca di biscotti con Antonio Banderas come protagonista e con l’utilizzo di una vera e propria “gallina robot” chiamata Rosita.

Ai ragazzi del Liceo Artistico, Licata ha mostrato anche un breve “reel” con minimi “assaggi” della sua produzione dal 2007 al 2016.

Alberto Sgarlato

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