Una tartaruga d’acqua, con una grave ferita ad un occhio, abbandonata in un rio che sfocia in mare in via Nizza a Savona, è stata soccorsa dai volontari della Protezione Animali; altri tre rettili simili erano stati recuperati dall’Enpa nei rii vicini e quindi le guardie zoofile volontarie dell’associazione intensificheranno i controlli per cercare di individuare e denunciare i colpevoli di queste inciviltà; la bestiola è ora in cura e sta bene ma non è stato possibile salvarle l’occhio; al termine dei controlli e della convalescenza l’Enpa ne valuterà la migliore sistemazione.
Spiegano dall'Enpa: "Molti di questi animali abbandonati muoiono di fame o predati dagli animali del bosco; alta mortalità anche per i soggetti trasportati in mare dalle piene dei torrenti; per il gioco delle correnti i pochi sopravvissuti approdano sfiniti sulle spiagge savonesi; l’anno scorso, tra spiaggiati ed abbandonati, l’Enpa ne ha raccolti in provincia quasi 40".
"Ritenuta specie invasiva dall’Unione Europea, proprio per i diffusi abbandoni, in Italia ne è stato proibito l’allevamento e la vendita ma anche il possesso, con esclusione dei soggetti posseduti prima del febbraio 2018, che potevano essere denunciati on line o a mezzo raccomandata o fax al Ministero dell’Ambiente fino al 31 agosto 2019".
"La legge, approvata senza consultare le associazioni animaliste come Enpa, che pur era ed è favorevolissima al divieto di allevamento e vendita, nulla prevede per i soggetti ritrovati abbandonati, salvo la consegna a poche strutture collegate ai Carabinieri Forestali in cui, per la grande affluenza, i nuovi arrivati possono essere soppressi. Naturalmente Enpa si oppone a tale trattamento ed ha da tempo chiesto, inutilmente come al solito, che la Regione Liguria si facesse promotrice di un’altra proroga e di modifiche legislative che permettano ad Enpa (ed altre associazioni animaliste che li soccorrono) di poterle dare in adozione a famiglie disponibili ad ospitarle fino alla loro morte naturale - concludono dall'Enpa - La Regione Liguria è inoltre ulteriormente inadempiente perché dovrebbe, per legge (art. 27 Dlgs 230/2017), attuare programmi di educazione e sensibilizzazione ed individuare le strutture dove gli animali dovrebbero essere custoditi; nulla di tutto ciò, a distanza di quasi due anni, è stato vergognosamente fatto".