Attualità - 28 gennaio 2020, 15:00

Valorizzazione Area Marina Bergeggi: i sub sarebbero pronti a dare il proprio sostegno per tutelare la biodiversità

Un progetto di ricerca offre le prime risposte per le future politiche di gestione dell'area e di sviluppo sostenibile

Un massimo di 50 euro è il costo che gli utenti del nostro mare, in particolare i subacquei, sarebbero disposti a pagare per preservare e tutelare la biodiversità marina dell'area protetta dell'isola di Bergeggi.

Sono questi i risultati del progetto di ricerca sulla valorizzazione dell'area bergeggina effettuati dalla studentessa torinese appassionata di immersioni e del mare della nostra regione Rebecca Rolle, in collaborazione con Worldrise Onlus ed Università Cattolica del Sacro Cuore.

L’iniziativa riguardava la conservazione e l’innovazione dei servizi ecosistemici (SE), ossia "i benefici che le persone ottengono dall'ecosistema", caratterizzanti le AMP, con particolare attenzione alla tutela della biodiversità marina.

Da essa dipende la capacità dei sistemi naturali di fornire i SE che sorreggono la vita del genere umano e garantiscano quella di tutte le specie. La perdita di questa dovuta alle azioni antropiche, è uno degli indicatori del degrado degli ecosistemi che influisce a sua volta su altri SE. Lo scopo di questo lavoro era quello di produrre uno strumento efficace nel guidare una gestione sostenibile degli spazi e delle risorse marine costiere.

Ad essere presi in analisi sono stati tutti i fruitori delle acque bergeggine, divisi in tre classi: locali, turisti e subacquei. I subacquei rispetto a locali e turisti sono risultati maggiormente disponibili allo sviluppo sostenibile ed alla conservazione della biodiversità marina dell’area.

Lo dimostra una loro maggior disponibilità a pagare per preservare i pesci ed il coralligeno, uno sguardo di particolare attenzione agli invertebrati lo pongono i locali, mentre resta più generale l'interessa dei turisti. Inoltre è risultata chiara un correlazione tra il reddito e la disponibilità a pagare per la biodiversità. All’aumentare del reddito si trova una maggior tendenza nella disposizione monetaria per la tutela.

“Questo rapporto rappresenta una prima valutazione monetaria dei principali servizi ecosistemici - afferma tirando le somme del suo studio Rebecca Rolle - forniti dall’AMP Isola di Bergeggi. Le conclusioni rappresentano informazioni per future politiche di gestione e miglioramento dei SE offerti dalle aree protette. Tra queste vi è la possibilità di svolgere azioni strategiche mirate alla valorizzazione dei servizi stessi per uno sviluppo sostenibile”.

Mattia Pastorino