Diga di Begato, siamo giunti al penultimo atto. Ieri, attraverso un comunicato stampa, la Regione Liguria ha informato che “è stato pubblicato il bando per l’affidamento dei lavori di demolizione della Diga”.
Intanto, sono circa 160 (al 31 dicembre) i traslochi di nuclei familiari residenti nella Diga bianca e in quella rossa, secondo il piano che sta mettendo a disposizione alloggi già pronti in altri quartieri. Per concludere, ne restano circa 180. La conclusione dei traslochi è prevista per aprile 2020, quando si aprirà il cantiere per la demolizione, il cui importo è di 5,5 milioni di euro.
È una partita molto complessa, un’operazione mai vista prima, che vede coinvolta in prima linea la Regione Liguria, ma che vede impegnato, contemporaneamente, pure il Comune di Genova. Fabio Ariotti, giovane consigliere comunale della Lega, è il presidente della Commissione Welfare di Palazzo Tursi e si è occupato in prima persona della questione, insieme al suo gruppo di lavoro.
Secondo Ariotti, “si tratta di un progetto importante, che vedrà la luce tra qualche mese. Dopo anni di parole e promesse mai mantenute, siamo di fronte a una grandissima opera di riqualificazione edilizia, ma anche a livello sociale”.
È proprio l’aspetto sociale quello che interessa maggiormente al rappresentante del Carroccio, anche per il ruolo che riveste all’interno della Sala Rossa. Infatti, avverte Ariotti, “sarà fondamentale realizzare, nel nuovo quartiere che sorgerà, dei punti di ritrovo a livello ludico e sociale, che potranno essere utilizzati sia dai bambini che dagli anziani per evitare l’abbandono delle periferie da parte della popolazione e ripetere gli errori che sono stati commessi in passato”.
A tal proposito, Ariotti ricorda il progetto ‘Restart Begato’, “che punta proprio alla riqualificazione del quartiere e alla risoluzione dei problemi creati anche da un edificio costruito male e che ha sempre procurato disagi e costi di manutenzione altissimi. Il palazzone, denominato Diga e progettato negli anni Ottanta, ha dato negli anni più disservizi che servizi, evidenziando fin da subito moltissimi problemi, con costi esorbitanti di gestione e manutenzione e per ‘tappulli’ che sono serviti a poco e niente. Finalmente si viene incontro alle esigenze della popolazione con progetti concreti. Il Comune e la Regione stanno dimostrando, ancora una volta, di voler affrontare tutte quelle problematiche mai prese in considerazione negli anni scorsi. La vicinanza delle istituzioni nelle periferie e nei quartieri popolari è fondamentale, perché si tratta dei luoghi dove i problemi di carattere sociale sono sentiti maggiormente. Lo affermo nuovamente, visto che sono cresciuto e vivo tutt’ora in un quartiere di edilizia residenziale pubblica e conosco bene le problematiche delle nostre zone. È stato fatto un grande lavoro di squadra da parte di Comune e Regione, e nei prossimi mesi, come presidente della Commissione Welfare, convocherò un’ulteriore seduta in Sala Rossa proprio sul tema dell’abbattimento della Diga e sulle prospettive future del quartiere di Begato”.
Intanto, secondo l’assessore regionale all’Urbanistica, Marco Scajola, “la pubblicazione del bando rappresenta un punto fermo in questo grande progetto di riqualificazione urbana senza precedenti, che va ad abbattere edifici simbolo di un certo modo di intendere l’edilizia popolare. Dopo la demolizione, che durerà diciotto mesi, si procederà alla riqualificazione del quartiere, grazie al recupero di trentasette alloggi che si trovano in una parte della diga di via Cechov e alla realizzazione di cinquanta alloggi mediante il sistema ‘Casarte’, che prevede delle smart home, sul modello nordeuropeo. Il progetto prevede che demolizione avvenga mediante macchine operatrici: sono infatti esclusi interventi con micro cariche. Prosegue intanto la stretta collaborazione tra Comune di Genova e Arte sul fronte degli abusivi: entro la fine di febbraio il Comune procederà al loro sgombero”.
A Begato si vuol respirare aria nuova. Ce ne sarà parecchia in più, una volta che quel ‘casermone’ in mezzo alle colline sarà solamente un ricordo nelle fotografie.