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Attualità | 07 gennaio 2020, 18:13

Funivie, a poche ore dal vertice al Ministero, arriva la doccia fredda: l'azienda valuta una risoluzione contrattuale

Un segnale negativo che potrebbe portare quindi anche alla restituzione della concessione

Funivie, a poche ore dal vertice al Ministero, arriva la doccia fredda: l'azienda valuta una risoluzione contrattuale

Mancano poche ore al tanto atteso vertice a Roma al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti incentrato su Funivie ed arriva la prima doccia fredda.

Durante la conference call avvenuta all'Unione Industriali tra i sindacati e l'amministratore delegato di Funivie Spa Paolo Cervetti organizzata per coordinarsi sul tavolo di domani, quest'ultimo avrebbe specificato che in una mail inviata al Mit starebbe valutando una via d'uscita per una risoluzione contrattuale.

Un segnale negativo che potrebbe portare quindi anche portare alla restituzione della concessione.

Una futura decisione che però non deve distrarre dal tema principale dell'incontro romano cioè lo sblocco degli ammortizzatori sociali per i 80 lavoratori che attualmente stanno già usufruendo del monte ferie.

A novembre si erano verificati due imponenti frane che hanno danneggiati due piloni e due invece si erano abbattuti in località Voiando portando così al blocco delle attività. Un problema inaspettato che porterà alla riattivazione dell'impianto funiviario probabilmente fra almeno nove mesi, consentendo così di tornare a trasportare sui vagonetti le rinfuse dal porto di Savona ai parchi carbone di Bragno.

Saranno protagonisti, oltre alle rappresentanze delle amministrazioni locali interessate come i Comuni di Cairo Montenotte e Savona, Provincia, Regione Liguria, Autorità Portuale e Prefettura, anche i diversi ministeri coinvolti oltre al MIT, MLPS (Lavoro e Politiche Sociali) e MISE (Sviluppo Economico).

integrata.

 

Lo scorso fine ottobre era stato confermato lo stop al finanziamento pubblico da 20 milioni di euro per l’infrastruttura prevista dalla concessione, in quanto l'azienda non aveva provveduto alla realizzazione della copertura dei parchi a carbone a Bragno, i lavori infatti sono fermi da tempo.

Nei prossimi giorni intanto è prevista la sentenza del Tar sul ricorso di Italiana Coke contro le prescrizioni per il rinnovo dell'autorizzazione ambientale .

Luciano Parodi

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