L’impennata del costo del petrolio e il conseguente rincaro dei carburanti, in un Paese come l’Italia dove l`85% dei trasporti commerciali avviene per strada, rischia di avere un effetto valanga sulla spesa, con un aumento dei costi di trasporto oltre che di quelli di produzione, trasformazione e conservazione, andando a penalizzare le imprese del territorio, sia agricole sia ittiche, e le rotte commerciali esistenti, che hanno permesso, anche all’export agroalimentare ligure, di raggiungere il valore di 228 milioni di euro nei primi nove mesi del 2019.
Commenta così Coldiretti Liguria, su base dati Istat, il rincaro record delle quotazioni dell’oro nero a causa delle tensioni tra Usa e Iran: se salgono i prezzi del carburante aumentano i costi per le imprese mentre si riduce il potere d’acquisto degli italiani che hanno meno risorse da destinare ai consumi. A farne la spese sarebbe l’intero sistema agroalimentare italiano, dove i costi della logistica arrivano ad incidere fino al 30/35% sul totale dei costi, ad esempio, di frutta e verdura. Anche per il comparto della pesca, nonostante le agevolazioni esistenti, si sta già assistendo ad un sostanziale e giornaliero rincaro del gasolio, che non accenna ad arrestarsi.
“Purtroppo questo rincaro – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa - è destinato a condizionare l’intera economia locale, portando effetti immediati sulla vita dei cittadini e sulle imprese del territorio. La diretta conseguenza potrebbe essere una brusca frenata di uno dei pochi settori economici che continua costantemente a crescere, cioè quello agroalimentare italiano di qualità, che si fa largo sul panorama internazionale grazie alla fama acquisita dai suoi prodotti d’eccellenza, tra i quali spiccano quelli liguri, dall’olio al vino, dal Basilico Genovese DOP al pesce, fino ai fiori della nostra riviera. Gli shock energetici vanno, inoltre, ad aggravare un deficit logistico che è necessario recuperare investendo sulle energie alternative e sbloccando le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo. Anche per la Liguria, dove i trasporti sono tutt’altro che facili, questa mancanza va risolta per favorire lo sviluppo, la crescita e soprattutto la competitività delle nostre imprese”.