Il gruppo consiliare "Le Persone al Centro" di Finale Ligure torna sul tema delle aree ferroviarie: "Sulle aree delle ex Ferrovie il sindaco riduce a “questioni di forma e tecnicismi” le osservazioni di una parte della minoranza, omettendo di sottolineare come esse mirassero ad ottenere un rinvio per un opportuno approfondimento.
La significativa somma (500 mila euro) con cui il Comune di Finale Ligure dovrebbe accogliere il regalo natalizio delle Ferrovie, pare ricomprendere la galleria tra Finalmarina/Finalpia e la galleria Costastelli, situata subito dopo l’abitato di Varigotti.
La prima, inaccessibile dal lato di via Castelli, è stata inglobata nel nuovo tracciato ferroviario ed è quindi completamente inutilizzabile, sempre non si voglia avere un incontro ravvicinato con un treno in corsa.
La seconda è crollata il 10 Aprile 1977 e proprio in ragione del crollo venne addirittura anticipata l’apertura del nuovo tracciato, inizialmente con locomotive a trazione diesel.
Vale davvero la pena acquisirle al patrimonio comunale?
Sempre nei 500 mila euro sono ricompresi tratti di strade pubbliche da anni acquisite al demanio stradale, con manutenzione, segnaletica, parcheggi e tutto quanto occorre all’efficienza di una strada, a carico del Comune.
Il sindaco sa meglio di noi come le garanzie che assistono i beni demaniali si estendano alle servitù reali e non vi è niente o nessuno che possa ormai pregiudicare il diritto di uso pubblico acquisito.
Lo stesso Codice della Strada considera quale Strada “l’area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali”, prescindendo del tutto dal diritto di proprietà.
Nel solo Comune di Finale le strade private ad uso pubblico ammontano ad almeno qualche decina di chilometri e non ci risulta sia mai venuto in mente a qualcuno di procedere all’acquisto del rispettivo sedime.
Nessuno, ad esempio, ha mai pensato di acquistare i portici adiacenti a piazza Vittorio Emanuele II, che pur in proprietà privata sono gravate da tempo immemorabile da un diritto di uso pubblico, che ne permette il comune utilizzo come una qualunque strada.
Per quale ragione dovremmo acquistare ciò che già rientra nella piena disponibilità dei cittadini? via Lido, Largo Castelli, via Santuario, via degli Orti, etc. sono da tempo strade pubbliche ed acquisirne la nuda proprietà non modificherebbe di una virgola l’attuale situazione.
Sul rilevato ferroviario di Varigotti, anch’esso gravato da un incontestabile diritto di uso pubblico, valgono le stesse ragioni esposte, ma la necessità di rimediare ad una situazione di prolungato degrado ci troverebbe d’accordo su una transazione, sempre ammesso sia stata avviata una causa per l’accertamento dell’acquisto originario.
Come un buon padre di famiglia, tralasciando pretestuose necessità di bilancio, il Comune dovrebbe preliminarmente accertare con precisione i mappali ceduti, le eventuali servitù, i contratti in essere e tutto quanto potrebbe determinare il prezzo della transazione e l’immediata disponibilità delle aree acquisite.
La delibera approvata è invece inspiegabilmente approssimativa ed il prezzo indicato non pare minimamente tener conto dell’effettiva realtà, che vede il Comune in una posizione di forza, che non pare invece essere stata esercitata a dovere.
Ciò che si chiede è di ottenere il miglior risultato con il minor costo possibile. Esattamente quanto farebbe ciascuno di noi se i denari fossero i propri".