Questa mattina a Roma, in occasione della mobilitazione e dello sciopero del personale di Arcelor Mittal, circa 1000 operai, sono presenti anche i lavoratori della Sanac di Vado Ligure, azienda dell'indotto Ex Ilva dove sono presenti 80 dipendenti.
I 1000 lavoratori scesi in piazza contestano il nuovo piano industriale della multinazionale, che ha chiesto ulteriori 4.700 esuberi entro il 2023 e il mancato rientro al lavoro dei 1.600 lavoratori attualmente in capo all' Ilva.
Oltre al pullman da Vado, ne sono partiti altri quattro: due da Genova e due da Novi Ligure.
A metà novembre scorso, a Roma, si era svolto un incontro tra le rappresentanze sindacali delle 4 aziende Sanac per fare il punto della situazione dopodiché si è svolto il vertice al Ministero dello Sviluppo Economico, dove è stato specificato che Arcelor non ha ancora revocato la proposta d'acquisto (la scadenza è il 20 dicembre) per la ditta che produce refrattari d'acciaio.
"È difficilissimo, visto la delicata situazione, che Arcelor compri Sanac. I commissari (l'azienda è in amministrazione straordinaria) ci hanno detto di aspettare un'attimo, ricontatteranno i vecchi acquirenti e vedranno se ce ne sono nuovi" aveva spiegato Alessandro Bonorino, rsu Sanac di Vado.
"Siamo per la continuità lavorativa e seguiamo la linea dei metalmeccanici, con forme di protesta e mobilitazione - aggiunse poi Bonorino - attendiamo con attenzione risposte dai commissari e dal mondo politico".
La manifestazione nazionale #futuroallavoro è stata organizzata da Cgil, Cisl e Uil.