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Eventi | 04 dicembre 2019, 11:37

Alla Ubik due giorni di incontri incentrati sul futuro di Savona dopo i danni provocati dai recenti fenomeni atmosferici

Giovedì 5 e venerdì 6 dicembre, entrambi alle ore 18

Alla Ubik due giorni di incontri incentrati sul futuro di Savona dopo i danni provocati dai recenti fenomeni atmosferici

Giovedì e venerdì due giorni di incontri alla Ubik di Savona incentrati sul futuro della nostra città, dopo i danni provocati dai recenti fenomeni atmosferici. 

Il 5 dicembre alle ore 18, l'incontro “Savona isolata e senza santi in paradiso”. All'indomani del recente collasso delle vie di comunicazione, viene presentata una ipotesi progettuale di intervento risolutivo della mobilità nella provincia. Saranno presenti Giorgio Ajassa e Giovanni Maina. A cura dell'Associazione “Noi per Savona”. 

Nelle scorse settimane sono venuti al pettine i nodi dell'incuria e dell'indifferenza verso il nostro territorio accumulatisi negli ultimi decenni. Si sono sommati  fenomeni atmosferici fuori dall'ordinario (legati anche al cambiamento climatico) e le conseguenze di una gestione illogica e irresponsabile della nostra terra, gestione che ne ha causato l'estrema fragilità. Il disastro idrogeologico ha prodotto inoltre il collasso delle vie di comunicazione, anche questo a riprova della mancanza di infrastrutture efficienti e moderne sul nostro territorio. All´indomani dell'emergenza climatica e alla vigilia dell'apertura della piattaforma Maersk, verrà presentata una ipotesi progettuale di intervento risolutivo della mobilità nella provincia di Savona e province limitrofe in Liguria e in Piemonte, nonché l'ipotesi di un razionale collegamento tra la piattaforma Maersk e la ferrovia. Inoltre si parlerà del progetto per il raddoppio della Torino-Savona, tratta ferroviaria ancora a binario unico.

Il MISE ha stanziato miliardi per le infrastrutture della Liguria, ma sono tutti fondi destinati al Terzo valico, alla Gronda o alle strutture ferroviarie della Città metropolitana di Genova. Che altro deve ancora accadere prima che partano anche qui da noi gli interventi urgenti e non più rinviabili di manutenzione, rafforzamento e sviluppo delle infrastrutture?

Il 6 dicembre alle ore 18, l'incontro dal titolo “La passeggiata che il mare distruggerà”. Le mareggiate del 2018 e 2019, con i danni alle passeggiate di Vado Ligure e Finale, dimostrano l'inadeguatezza del progetto di passeggiata di Ponente a Savona. Il relatore sarà Rinaldo Massucco. A cura di Italia Nostra Sezione di Savona. 

La valorizzazione del litorale di ponente di Savona, dopo la crisi che hanno avuto le attività produttive e terziarie cittadine, è una priorità condivisa. Uno degli interventi già ipotizzati nel Piano Urbanistico Comunale è la passeggiata da realizzare nella striscia costiera. Nel recente passato venne predisposto dal Comune un concorso di idee che diede luogo al progetto di massima attualmente vigente. Su tale progetto il Comune ha impostato la ricerca di un finanziamento. Elementi di qualità vennero riconosciuti anche nei progetti non scelti.

I recenti avvenimenti climatici hanno però posto in evidenza che il modo di progettare le infrastrutture costiere deve essere totalmente revisionato se non si vuole causare una futura amplificazione dei danni.Il 23 novembre scorso, sospinta dal vento di Scirocco, una grave mareggiata si è abbattuta sul litorale di Ponente della Liguria, travolgendo per il secondo anno consecutivo un tratto della nuova passeggiata di Vado. Ormai eventi climatici analoghi accadono con frequenza annuale e non più sporadica: si sono verificati anche negli anni 2017 e 2018 e per di più il livello del mare è destinato a salire nei prossimi decenni.

Nel 2018, in particolare, le onde hanno travolto e distrutto per la terza volta in sette anni la passeggiata di Finale realizzata a raso sulla spiaggia, tra i Capi S. Donato e Castelletto. Tutti questi eventi con le loro gravi conseguenze consigliano di revisionare (prima che sia troppo tardi) il progetto della nuova passeggiata di Ponente di Savona, previsto come impalcato ligneo sospeso su palificazioni, appena 50 cm sopra alla spiaggia, analogo a quello più volte distrutto a Finale.

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