Aprire le scuole in regime di allerta arancione oppure chiuderle? La questione tiene sempre banco da quel 2011 dove la morte di alcune persone a Genova portò poi alla condanna dell'allora sindaco Marta Vincenzi ed alla scelta di alcuni, molti sindaci, di prendere una decisione radicale.
Tra favorevoli alla chiusura, guidati dal "meglio prevenire che curare", e chi invece, per diversi motivi, preferirebbe una decisione più complessa e non un semplice automatismo, ragionando a fondo sulle singole situazioni.
E' quello che avviene a Spotorno, dove l'ordinanza di chiusura del sindaco Mattia Fiorini non colpisce indiscriminatamente tutti i plessi scolastici, ma solo due su quattro, ovvero quelli ritenuti a rischio in caso di forti piogge e problemi ad esse legati.
"Siamo l'ultimo Comune di quelli della zona B, a confine con la zona A dove a volte il grado di allerta è diverso. Inoltre dei nostri istituti due sono lontani da ogni corso d'acqua ed in piena sicurezza".
A soffiare sulle ceneri del fuoco della polemica questa mattina ci ha pensato il Comitato Genitori di Savona, chiedendo al sindaco di Savona se fosse ragionevole in casi simili tenere le scuole di ogni grado chiuse. Anche quelle con bacino d'utenza soltanto comunale.
"Finalmente qualcuno adotta un punto di vista moderno, che a Spotorno applichiamo già da tre anni. Prima eravamo in tre Comuni: noi, Quiliano e Albisola Superiore, poi negli ultimi due comuni sono cambiati i sindaci e sono cambiate alcune cose". Una mosca bianca ormai nel panorama provinciale quindi, il che ha sollevato parecchie polemiche in paese, specialmente via social, nei giorni scorsi.
"E' una scelta che non si fa a cuor leggero e che, come tutte le scelte, non trova mai tutti d'accordo. Questa posizione del Comitato genitori di Savona mi fa ben sperare che si possa valutare ed adottate un atteggiamento diverso" continua Fiorini. Ma come si comporta in questi frangenti il Comune di Spotorno?
"I cittadini devono essere consapevoli del rischio, non schiavi dell'automatismo secondo cui quando viene emessa l'allerta arancione bisogna chiudere tutto e non uscire di casa. Abbiamo strumenti precisi per valutare il rischio ed affrontarlo, con le giuste misure di sicurezza, come il presidio continuo, che in casi del genere attiviamo con l'ausilio della Protezione Civile" conclude Fiorini.