Sinistra Italiana Savona fa il punto sui danni ambientali e infrastrutturali dopo la recente ondata di maltempo: "La drammatica situazione in cui si trova la Liguria ed in particolare la provincia di Savona non fa che evidenziare i problemi che da anni sono sul tappeto del nostro territorio.
Un territorio dagli equilibri idrogeologici delicati, che vede l'abbandono del suo entroterra, una scarsa presenza di infrastrutture (strade, autostrade e ferrovie) che limita le attività di produzione e trasporto delle merci; un livello della manutenzione generale sul territorio inadeguato.
Da anni parliamo di declino economico, di crollo demografico, di carenza di posti di lavoro e della difficoltà di fare impresa a Savona, bene ora siamo davvero all'anno zero e si comprende come oltre alle emergenze per fatti effettivamente eccezionali non si sia riusciti a fare una vera programmazione di opere pubbliche necessarie, realizzando un vero piano di manutenzione del territorio che da straordinario diventi poi ordinario, unica soluzione per far riprendere economicamente e socialmente la nostra provincia.
Cosa succederà quando a metà dicembre aprirà la piattaforma Portuale di Vado Ligure?
Rischiamo che da occasione di sviluppo e ripresa senza opere di viabilità e trasporto ferroviario anche a causa dell'attuale disastrosa situazione diventi un incubo per il nostro territorio, rischio già ben evidenziato dagli interventi dell'Associazione Industriale di Savona e dalla CGIL.
Non bisogna dimenticare in mezzo a notizie più eclatanti il dramma del nostro tessuto agricolo dell'entroterra dove l'interruzione della quasi totalità della viabilità poderale e forestale può portare al collasso di una delle piccole economie che ancora sorreggono l'entroterra, perché non avere le strade in Val Bormida vuol dire non poter far arrivare i camion per i mangimi degli animali per le aziende zootecniche, senza strade forestali non si fa forestazione ed i nostri agriturismi senza strade chiudono come sta già avvenendo in diversi comuni anche rivieraschi.
E' triste sentire parlare di abbandono del nostro entroterra e della fascia collinare, senza però tenere conto di un grande e costante processo di incentivazione all'abbandono di quelle aree che nasce dalla costante diminuzione dei fondi pubblici a disposizione dei piccoli comuni, dalla chiusura degli sportelli bancari e postali, dalla riorganizzazione dei plessi scolastici, alla riduzione del servizio pubblico di trasporto per finire con una assistenza sanitaria sempre più in affanno (reperire un medico di famiglia è un problema fino ad avere il pronto soccorso o un ospedale vuol dire fare decine di chilometri con strade sempre più disastrate).
Quindi è vero, è piovuto straordinariamente, molti amministratori pubblici anche di diversi colori politici si sono prodigati in modo encomiabile nell'emergenza ma ora bisogna avere coraggio: serve un nuovo modo di governo del nostro territorio, servono idee e risorse per gestirlo meglio in sicurezza per evitare che frani a valle.
Serve un grande grande piano di lavori pubblici ed agevolazioni per i privati che vogliano intervenire, così si può creare nuova occupazione e ripopolare l'entroterra con nuove infrastrutture che liberino le potenzialità economiche e sociali della costa e dell'entroterra che non devono essere più entità separate nella nostra regione.
Sinistra Italiana di Savona con le sue proposte ed i suoi amministratori intende muoversi e collaborare con tutti quelli disposti a mettersi in gioco per cambiare l'attuale situazione".