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Sanità | 10 novembre 2019, 10:06

Traumi dentari: conservare tutto cio’ che si riesce!

La letteratura internazionale conferma l’importanza di salvare i denti naturali anche quando sembrano molto compromessi

Traumi dentari: conservare tutto cio’ che si riesce!

Cari lettori di Savona News, sono appena tornato dal congresso della Società Italiana di Endodonzia, svoltosi a Bologna. La prima giornata era dedicata ad un corso sui traumi dentari, tenuto da due dei maggiori esperti del settore.

Sono state illustrate tutte le tipologie di danno ai denti che un trauma può provocare, esaminando le possibili soluzioni e ciò che la ricerca scientifica ha potuto verificare riguardo ad efficacia e durata dei restauri.

Anche in questa occasione è stato confermato quanto sia preferibile essere “micro-invasivi”, cioè effettuare terapie volte a mantenere la maggior quantità possibile di tessuti di ciascun singolo dente, rimandando, più a lungo che si può, interventi più invasivi, sia protesici che implantari.

Con le opportune procedure è possibile mantenere in funzione denti che hanno subito lussazioni (spostamento traumatico del dente) fratture, addirittura estrazioni accidentali!

Ovvio che togliere un dente danneggiato e “piantare” una “vitona” al suo posto è, sovente, più facile per molti dentisti, ma conservare il dente naturale (anche a costo di eseguire cure più difficili), soprattutto in persone giovani, deve essere la nostra prima scelta. Un domani che la nostra cura andasse incontro a dei problemi sarà comunque possibile inserire un impianto, ma intanto avremo guadagnato tempo prezioso: anche gli impianti possono presentare dei problemi (difficili da risolvere…) che limitano la loro durata nel tempo; rimandare il loro utilizzo da la possibilità di procrastinare questi problemi.

A fronte di queste considerazioni, in caso di trauma, è importante seguire alcuni consigli:

·         raccogliere e conservare tutti i possibili “pezzi da ricomporre”, che si tratti di piccoli frammenti piuttosto che di interi denti.

·         La conservazione ottimale, in attesa di recarsi (prima possibile!!!) dal dentista, la si ottiene tenendoli in un contenitore con all’interno del latte (alcune ricerche consigliano quello di capra… ma scegliete quello che potete reperire più in fretta…).

·         La cosa che farà veramente la differenza nel risultato a medio-lungo termine, non sarà il tipo di latte ma il tempo trascorso prima del “riattacco”, soprattutto quando si tratta di reinserire l’intero dente.

Quindi, in caso di incidente con denti coinvolti (se non ci sono emergenze preminenti…) recatevi subito dal dentista!

Buona settimana a tutti!

Dr. Attilio Venerucci

Prof. A contratto c/o

Master in Laser Dentistry

Università degli Studi di Genova

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