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Savona | 07 novembre 2019, 17:10

Savona, il 23 novembre la presentazione del nuovo libro del noto poeta Giuseppe Conte: “Non finirò di scrivere sul mare”

Appuntamento alle ore 18 presso il Concept Bar & Store Besio in Piazza Mameli

Savona, il 23 novembre la presentazione del nuovo libro del noto poeta Giuseppe Conte: “Non finirò di scrivere sul mare”

L’azienda Besio dal 1860, storica ditta savonese famosa per la produzione di prodotti dolciari di alta qualità, (tra cui il chinotto di Savona) investe nel mondo della cultura, dell’arte e della musica.

Dopo aver indetto, in collaborazione con l’associazione culturale Mondo Fluttuante, un concorso di Poesia con l’obiettivo di valorizzare gli autori giovani e meno giovani della nostra provincia, ospiterà sabato 23 novembre alle ore 18 presso il Concept Bar & Store Besio in Piazza Mameli a Savona il noto poeta, critico e scrittore Giuseppe Conte per la presentazione del suo nuovo libro “Non finirò di scrivere sul mare”.

L’evento sarà un’ottima occasione per inaugurare il nuovo salotto di Besio nel quale verranno esposte le opere scultoree dell’artista savonese Antonio Cursano. Inoltre, i presenti saranno accompagnati dalle note Jazz del musicista e maestro Roberto Rebufello. Introdurranno il noto poeta Lamberto Garzia ed il regista Luca Archibugi.

IL LIBRO: “Nel libro "Non finirò di scrivere sul mare" si ritrova, come è sempre più raro che accada, l’ampio respiro di una poesia che riesce a oltrepassare i limiti inevitabilmente angusti dell’io, per muoversi in una ben più ampia libertà di canto. Giuseppe Conte realizza un vero e proprio poema sul mare, nel suo perenne, inesorabile mutare e ricominciare: «La mer, la mer, toujours recommencée!» scriveva Paul Valéry; e nei capitoli di questo sorprendente libro, pur nell’estrema varietà degli scenari, domina la centralità assoluta del mare nella sua immensa energia reale e simbolica, negli impulsi che sa offrire a un’alta o profonda riflessione lirica. Il mare che inquadra, nella sua dinamica bellezza, il senso dell’esistere, che nel suo essere e nel suo moto, splendidamente anarchico, appare come un testimone impareggiabile. E lo è nei suoi colori stagionali, nei vari luoghi in cui il poeta stesso, dalla propria terra di nascita ai diversi porti delle sue esplorazioni, può contemplarne la meraviglia. Epico e quotidiano, il mare è come «la musica di ciò che accade» ed è una presenza totale e misteriosa nel passaggio di figure anonime, come nella vicenda del poeta che ne ammira e vorrebbe imitarne il movimento e ne resta ammaliato come da una divinità: «Mare la tua misura è l’infinito / e l’abisso, l’alto e il basso».

Giuseppe Conte ha il merito di farsi e farci coinvolgere da una realtà a tutto campo, dove la vastità del mare trova eco nelle innumerevoli presenze vitali del circostante paesaggio, tra il veloce andare ridente dei bambini e lo zampettare dei passeri, che si tratti della Riviera Ligure o della baia di San Francisco. Quello che conta, ci suggerisce il poeta, è farsi catturare e assorbire dall’incessante rigenerarsi del mondo, di cui il mare è il più nobile e generoso emblema. 

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