Attualità - 25 settembre 2019, 16:43

Foibe, una delegazione ligure incontra le comunità italiane di Fiume e Rovigno

Lungo colloquio con il console generale d’Italia Paolo Palminteri

Le ultime due tappe del viaggio degli studenti liguri nella Venezia Giulia e Dalmazia  sono state dedicate all’incontro con le comunità italiane di Fiume e di Rovigno che, nonostante l’esodo forzato dovuto alla persecuzione dell’ultimo dopoguerra, sono tuttora ben radicate e mantengono cultura, lingua e tradizioni antiche di secoli.

Fiume, in particolare, è una delle città simbolo dell’esodo dove gli studenti, accompagnati in questo viaggio dal consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza Claudio Muzio e dai rappresentanti liguri dell’Anvgd, hanno incontrato anche il Console generale d’Italia Paolo Palminteri e i loro coetanei del liceo italiano, che è aperto da 131 anni e a cui possono iscriversi anche studenti croati. Il Console ha espresso apprezzamento per il concorso ed il viaggio organizzati dal Consiglio regionale ligure, attraverso la legge regionale 24 dicembre 2004 numero 29, per ricordare la strage compiuta dal formazioni irregolari titine contro gli italiani e ha  sottolineando che queste iniziative sono una preziosa occasione per  mantenere ancor più forte il legame di queste comunità con l’Italia.

Seconda tappa, oggi, a Rovigno, cittadina di pescatori sulla costa occidentale della penisola istriana: la delegazione ha visitato il liceo italiano, il Centro di Ricerche storiche e ha incontrato alcuni rappresentanti della comunità italiana ai quali ha consegnato la targa Ernesto Bruno Valenziano alla memoria dell’artista di Rovigno Vlado Benussi.

«In questa seconda fase del nostro viaggio abbiamo potuto conoscere e ammirare il profondo senso di appartenenza degli italiani che vivono in queste terre. Il giornalista Mario Simonovic, rappresentante della comunità  di Fiume, - spiega Claudio Muzio - ha intrattenuto per oltre un'ora, con il fiato sospeso i ragazzi e tutti noi raccontandoci l’italianità che arde nel cuore della comunità di Fiume. Un bellissimo esempio di amore per le proprie radici».

Fulvio Mohoratz, delegato per la Liguria della presidenza nazionale dell’ANVGD, ha raccontato agli studenti un altro tragico episodio che insanguinò Fiume quando D’Annunzio, nel 1920, si rifiutò di abbandonare Fiume e la città fu dunque bombardata dalle navi della Marina italiana. «In quella lotta fratricida – spiega -  fu un triste esempio di lotta fratricida fra italiani che entrambi gli schieramenti avrebbero voluto evitare ma che furono costretti a continuare a causa della determinazione sia del Generale Caviglia che di d'Annunzio a resistere fino all'ultimo uomo».

Comunicato stampa