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| 16 settembre 2019, 18:06

Cnr, Istituto di Tecnologie Didattiche: Genova spicca nei progetti innovativi

Iniziata la scuola, gli strumenti tecnologici sono indispensabili per l'apprendimento. Siamo andati al Cnr di Genova, dove l'Istituto di Tecnologie Didattiche è un polo di ricerca all'avanguardia, che mette in campo progetti di inclusione (VIDEO)

Cnr, Istituto di Tecnologie Didattiche: Genova spicca nei progetti innovativi

Oggi è suonata la campanella per migliaia di studenti genovesi e un nuovo anno scolastico ha preso il via per quelli che ormai sono tutti “nativi digitali”. Dentro lo zainetto, quindi, diario, quaderni, ma anche smartphone e tablet, per un apprendimento che prevede strumenti sia tradizionali sia tecnologici.

Sono sempre più diffusi, infatti, gli istituti 2.0, in cui la didattica innovativa rappresenta un fiore all’occhiello del nostro sistema educativo. E questo vale anche, e soprattutto, per quegli studenti, grandi e piccoli, che per varie ragioni – salute, distanza o difficoltà famigliari – non possono frequentare fisicamente la scuola, perché a venire loro incontro ci sono, appunto, gli strumenti tecnologici.

E non tutti lo sanno, ma proprio il Cnr di Genova con l’Istituto delle Tecnologie Didattiche, diretto da Rosa Bottino, è stato un pioniere in questo settore. Infatti dal 1972 (dalla nascita del computer, quando si passa dall’”era Gutenberg” all’”era Internet”) si occupa di educazione e formazione – di studenti dalle elementari all’Università e di lavoratori – con il focus sulle tecnologie educative, anche attraverso una piattaforma online che vede coinvolti più di 15 mila docenti.

I progetti del Cnr di Genova sono numerosi e competitivi sia a livello europeo sia nazionale e regionale. In particolare molti di questi sono rivolti alla disabilità e all’inclusività; un esempio è Tris 2, progetto nazionale che si occupa dell’integrazione di studenti di elementari e medie che non possono frequentare la scuola per lunghi periodi.

 

 

Un altro importante progetto di inclusione, che l’Istituto delle Tecnologie Didattiche sta portando avanti, è Sul Filo, che nasce dalla collaborazione con l’Università di Cagliari e di Torino e di cui si occupano Lucia Ferlino e Sabrina Panesi. In particolare è rivolto ad alcune aree della Sardegna in cui il tasso di abbandono scolastico è elevato. Per questo lo scopo è quello di creare un ambiente che sia un’eccellenza e un aggregatore di famiglie e studenti: una “piccolissima Città dei Bambini” come quella di Genova, in cui si usano tecnologie didattiche particolarmente attrattive, come le app, oltre alle attività di gioco collaborativo, per potenziare le attività cognitive dei bambini.

 

 

Insomma, la scuola deve stare al passo con lo sviluppo della tecnologia, offrendo a studenti grandi e piccoli tutti gli strumenti opportuni per sviluppare le capacità di apprendimento, essere in grado di imparare ovunque si trovino, anche se lontani da scuola, senza dimenticare, però, che nulla, nemmeno l’intelligenza artificiale più avanzata, potrà sostituirsi agli insegnanti, al rapporto umano che si instaura in una classe e ad alcuni aspetti e strumenti dell’apprendimento tradizionale che non possono essere abbandonati.

Medea Garrone

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