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Attualità | 27 agosto 2019, 11:57

Arpal monitora l'alga “ostreopsis ovata”: codice verde tra Savona e Arenzano

In condizioni persistenti di alte temperature, elevato irraggiamento solare e scarso moto ondoso o riciclo delle acque, si può verificare la cosiddetta fioritura (o bloom) algale.

Arpal monitora l'alga “ostreopsis ovata”: codice verde tra Savona e Arenzano

L'Arpal ha reso noto lo scorso venerdì 23 agosto il bollettino riguardante il monitoraggio dell’alga Ostreopsis ovata, secondo quanto previsto dalle linee guida ministeriali.

L'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente ligure ha emanato quindi un bollettino con una scala previsionale variabile dal bianco al rosso e alla luce dei risultati l’area 6 (dalla Piscina Comunale presso Punta San Erasmo a Savona a Punta San Martino, porticciolo di Arenzano,, all’interno dei comuni di Savona; Albissola Marina; Albisola Superiore; Celle Ligure; Varazze; Cogoleto; Arenzano) passa da giallo a verde scuro.

 

L'Ostreopsis ovata è una microalga che appartiene alla famiglia delle Ostreopsidaceae. È una specie di probabile origine tropicale, individuata in diverse zone del Mediterraneo a partire dalla fine degli anni novanta. E'praticamente invisibile a occhio nudo: le sue dimensioni variano fra i 27 e i 35 micrometri (μm) in larghezza e fra i 47 e i 55 μm in lunghezza (1 μm= 1 millesimo di millimetro), ma diventa visibile quando fiorisce. Vive nei primi metri vicini alla riva, in acque poco profonde, ancorata alle macroalghe che popolano comunemente le scogliere; non si trova su sabbia e su fondali che degradano rapidamente.

In condizioni persistenti di alte temperature, elevato irraggiamento solare e scarso moto ondoso o riciclo delle acque, si può verificare la cosiddetta fioritura (o bloom) algale.

Il rischio attribuito ad un'area non significa che tutta l'area sia interessata dal fenomeno, bensì solo i siti all'interno dell'area che presentano fattori che favoriscano la fioritura quali: acqua poco profonda, basso ricambio idrico, fondo roccioso-ciottoloso, presenza di macroalghe.

I punti in questione possono essere quelli che presentano le seguenti caratteristiche: acqua poco profonda; basso ricambio idrico (ad esempio, in presenza di strutture antierosione); fondo roccioso-ciottoloso; macroalghe.

Al secondo giro di controllo ad agosto le cellule si attestavano intorno alle 64.000 cellule, nel giro extra sono state rilevate 28.800 cellule per il quale bisogna prestare attenzione a soggiornare e bagnarsi in tratti mare di acqua ferma, piccole insenature chiuse o con barriera a mare affiorante o soffolta, però la balneazione non sarebbe vietata.

Il monitoraggio e l'individuazione delle classi di rischio sono sotto controllo da parte di ARPAL che aggiorna e trasmette anche al Comune per gli eventuali provvedimenti di competenza.

Luciano Parodi

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