"Nessuno si è permesso di rimuovere le pietre d'inciampo dedicate alla memoria dei fratelli Italo e Giovanni Frattini. Semplicemente, rispetto al primo posizionamento in via Tommaso Pertica, ci è stato segnalato che non erano state collocate propriamente nel luogo esatto che fu teatro di quelle vicende, quindi le abbiamo riposizionate nel punto esatto, circa 50 metri prima lato mare".
Con queste parole l'assessore alla Cultura del Comune di Finale Ligure Claudio Casanova rassicura tutti quei finalesi che nei giorni scorsi non avevano più visto due delle quattro "Pietre di inciampo" cittadine.
Le "Pietre di inciampo" (o Stolpersteine) in tedesco sono un'idea dello scultore Gunter Demnig: il loro scopo è quello di essere poste in prossimità delle case di coloro che furono trucidati dalla barbarie nazifascista, in modo che i passanti, "inciampandosi" appunto in esse, non debbano mai dimenticare.
Un vero e proprio "Museo della Memoria diffuso" che si sta diffondendo in tutta l'Europa e che è giunto anche a Finale Ligure, dove l'artista Demnig in persona ha posizionato le sue Stolpersteine.