Ritorna, dal 31 luglio all’8 settembre, il festival musicale Combin en Musique, felice combinazione di musica di qualità in luoghi suggestivi, come teatri inconsueti carichi di storia e cultura locale, forte del successo della prima edizione dell’estate scorsa nel Comune di Ollomont.
La rassegna si rinnova, ma mantiene fermo il suo speciale legame con Genova, testimoniato anche dalle esibizioni in programma: proprio l'esibizione inaugurale della rassegna è affidata ai musicisti genovesi Filippo Gambetta, Carmelo Russo e Sergio Caputo, che presenteranno il loro ultimo disco.
Tra agosto e settembre del 2018 il festival ha portato in paese oltre trecento spettatori, ha coinvolto gli abitanti del territorio e il turismo locale, contribuendo a risistemare e a riscoprire alcuni luoghi estremamente suggestivi della valle, ricchi di valore naturalistico, paesaggistico, storico e culturale; sono passati da Ollomont una decina musicisti con proposte artistiche di altissima qualità, che hanno dato risonanza al festival in tutta la Valle d’Aosta, grazie anche all’intervento attivo della stampa e dei media, testimoniato dai numerosi articoli prodotti per l’occasione.
La seconda edizione è cresciuta, questa è la prima grande novità, e si è allargata ai comuni di Valpelline e di Doues, con dodici appuntamenti, quattro per ogni comune alla scoperta di alcuni fra i posti più significativi e suggestivi della zona. "Il territorio ha un ruolo determinante nella direzione artistica del festival - racconta il direttore artistico Federico Bagnasco -. La parola Combin nel nome, oltre all’ovvia connotazione geografica, vuole proprio rimandare a una combinazione tra la musica e un ambiente, un nuovo contesto sonoro che possa aggiungere una nuova prospettiva, quasi una nuova dimensione, o anche semplicemente fare da pretesto per la riscoperta di un luogo, di una particolare e inconsueta scenografia dove l’arte musicale si sviluppa".
Le proposte artistiche, come l’anno precedente, si muovono attraverso i generi musicali, in formazioni piccole, dal solo al trio, con progetti curiosi e insoliti, sempre all’insegna di un alto livello artistico. Nell’eterogeneità dei programmi proposti si intravede però quest’anno un comune legame con la tradizione, con ciò che è “popolare”, nel rapporto con la musica da danza o con il movimento, nel rapporto con la cultura popolare e con gli strumenti tradizionali anche meno conosciuti.
Una grotta farà da prima cornice inaugurale del festival, mercoledì 31 luglio con la presentazione del nuovo disco di Filippo Gambetta, Carmelo Russo e Sergio Caputo, presso l’entrata delle storiche miniere di rame di Ollomont.
Ci saranno alcuni concerti in alta quota, presso il rifugio Letey di Champillon, con una performance molto particolare tra la poesia e la musica, giocando con parole e suoni, o alla Conca di By, presso la casa Farinet, dove ci si muoverà tra i secoli accompagnati da flauto e fisarmonica e potrà essere anche occasione di visitare il bacino di By CVA.
Un altro importante elemento di novità è l’apertura verso realtà musicali della Valle, come l’Associazione Pantheon, che organizza il corso internazionale di perfezionamento pianistico presso Valpelline nell’ultima settimana di agosto e che ci offrirà il concerto dei docenti, e soprattutto con Ététrad, ventennale riferimento per la musica tradizionale in valle d’Aosta con il quale si condividerà un progetto musicale presso le storiche fonderie di Valpelline.
"L’appuntamento più sperimentale del festival, sarà anche una vera e propria produzione originale di Combin en Musique: un appuntamento nella ex centralina elettrica di Valpelline con Stefano Giorgi al live painting e Francesco Carella al live electronics, che daranno una rivisitazione visiva e sonora della valle, molto particolare", spiega il direttore artistico Federico Bagnasco.
"Anche quest’anno si è ritenuto importante valorizzare alcuni luoghi interni ai paesi, un cortile, un antico fienile, la chiesa parrocchiale con suggestioni di musica antica e strumenti ad arco: un recital a violoncello solo dedicato alla danza, un programma rinascimentale di canto e liuto e una sorta di pantomima musicale seicentesca - aggiunge Bagnasco -. Accanto a giovani musicisti emergenti, che si stanno facendo notare anche in contesti di rilievo internazionale, siamo lieti di ospitare Massimo Lonardi, un maestro e un caposcuola per il liuto in Italia. Ringraziamo l’Office Regional du Turisme e Cva trading per il contributo finalizzato alla realizzazione del festival, ".
Ci saranno inoltre due occasioni di laboratori, uno corale e uno ritmico/percussivo per i più piccoli; anche in questo senso si vuole creare una combinazione fra le persone, un’occasione di condivisione e partecipazione musicale.Anche quest’anno si è pensato di portare il festival fino agli inizi di settembre per chiudere con un ospite internazionale, Michael Bryan, che verrà direttamente dalla Scozia per accompagnare Michel Balatti, in un concerto di musica di confine d’ispirazione irlandese.