I cantieri navali Palumbo continuano a mietere successi produttivi. In una stagione, l’estate, tradizionalmente avara di commesse per la cantieristica nazionale, nei capannoni di Lungomare Matteotti ci sono sette yachts in refitting e manutenzione: tra questi l’ “Adamas II”, un 61 metri battente bandiera maltese, il 50 metri “Beatrix” e il 47 metri “All seven” che naviga attualmente sotto bandiera delle Isole Cayman. E, ancora, tra gli altri, il “Blu Musica” dei Cantieri di Santa Margherita, il “Thingy” e il più snello yacht della linea “K”.
A ciò si aggiunge la costruzione di una nuova imbarcazione da diporto, il cui varo è previsto per il quattro settembre e che sarà immediatamente sostituito dalla realizzazione di un nuovo scafo.
Il clima di fiducia di cui godono lo stabilimento navale savonese è testimoniato, del resto, dal fatto che il nuovo armatore del Fast Support Vessel 6711 (un 67 metri di appoggio per grandi imbarcazioni di nuovissima generazione, dotato di ogni comfort e di una pista di atterraggio per elicotteri) ha scelto i cantieri Palumbo per garantire la sosta e il rifornimento a questa mega-barca di supporto per i più grandi super-yachts su scala mondiale.
L’armatore napoletano, insomma, sembra dimostrare nei fatti la serietà del proprio impegno, testimoniato del resto anche sul piano occupazionale: trenta lavoratori ex MondoMarine sono già stati reintegrati (oltre a due dipendenti estranei alla precedente gestione) e, con l’indotto, gli occupati del cantiere savonese superano ormai le 110 unità, dopo che la gestione Falciai aveva portato al sostanziale fallimento dell’azienda con il licenziamento di tutta la forza-lavoro.
Un successo sul quale pende però una pesante spada di Damocle: la decisione definitiva sull’aggiudicazione della concessione definitiva e, quindi, sul futuro dei cantieri sarà infatti presa ad ottobre dal Consiglio di Stato, che a giugno aveva bloccato la sospensiva d’urgenza proposta dalla Port Authority contro la decisione del TAR Liguria, il quale sua volta aveva accolto le istanze di due aziende concorrenti (la Rodriquez e la Monaco Marine) annullando la concessione ventennale accordata a Palumbo.
Secondo i magistrati amministrativi liguri l’Autorità Portuale non avrebbe sufficientemente motivato la decisione di affidare il titolo concessorio temporaneo alla Palumbo “a tutela dei lavoratori già della MondoMarine SpA”. Secondo il TAR Liguria, insomma, la Port Authority avrebbe dato troppo peso alla continuità aziendale (come peraltro previsto dal bando di concorso) senza spiegare adeguatamente le ragioni di tale scelta.
Nonostante l’Autorità Portuale abbia già provveduto a prorogare la concessione provvisoria del cantiere alla “Palumbo Superyachts refit” fino alla fine dell’anno e malgrado le prese di posizione assunte a favore della nuova azienda, in ultimo dal Consiglio Regionale Ligure, le incertezze legate alla decisione del Consiglio di Stato costringono inevitabilmente l’armatore partenopeo (che si era a suo tempo impegnato a reintegrare tutti i lavoratori ex MondoMarine in caso di aggiudicazione definitiva, e ha finora mantenuto gli impegni) a lavorare solo sul breve termine, e a posporre a tempo indeterminato il piano industriale di lungo periodo per le costruzioni navali e il refitting, lasciando così i lavoratori nell’incertezza riguardo al mantenimento del posto di lavoro e il panorama industriale savonese potenzialmente orfano di un’attività produttiva “storica” e ad alto tasso di specializzazione.
Con la storia dei cantieri Palumbo potrebbe intersecarsi anche la vicenda del cantiere Eurocraft di Vado Ligure. Dopo la morte dello storico titolare Enzo Cappelluto, lo stabilimento navale di Via Aurelia è attualmente in fase di ristrutturazione e, soprattutto, si è dotato di un nuovo scalo a mare, probabilmente in previsione dell’apertura dei traffici della piattaforma Maersk prevista per il prossimo dicembre. A questo punto, una sinergia tra i due complessi cantieristici potrebbe contribuire ulteriormente a rilanciare la nautica nel comprensorio savonese, sia sul versante commerciale sia su quello diportistico.