Una mobilitazione compatta. I Comuni della Val Bormida piemontese sostengono l'dea del carcere nelle aree ex Acna. La proposta (lanciata due anni fa e poi ripresa nei giorni scorsi) dall'ex sindaco di Cengio Sergio Marenco ha fatto breccia.
Con la chiusura nel maggio 2016 del Sant'Agostino, il savonese è rimasto senza casa circondariale, creando diverse difficoltà sia nello smistamento dei carcerati obbligando il trasferimento nelle case circondariali di Marassi a Genova, Sanremo-Imperia o in Toscana, sia per i tanti dipendenti rimasti senza lavoro.
Il progetto sarebbe sul modello della casa circondariale di Bolzano (alimentata da una centrale fotovoltaica ad accumulo): circa 220 detenuti pena massima 6 anni; 320/330 personale della polizia penitenziaria; indotto quantificabile tra i 200/250 posti di lavori; potenziamento della stazione locale dei carabinieri.
Il dibattito sul futuro delle aree ex Acna è tornato di moda dopo la tavola rotonda che si è tenuta lo scorso 21 giugno nella sala consiliare del Comune di Cengio. In quella circostanza, Syndial aveva ventilato la possibilità di insediare un biodigestore. Idea subito bocciata proprio dai sindaci dei Comuni piemontesi presenti in sala.
"Voglio fare una premessa. Sono sempre stato favorevole alla realizzazione del carcere a Cengio. Ritengo sarebbe una risorsa e una grandissima opportunità di rilancio per il nostro paese" commenta alla nostra redazione l'attuale primo cittadino di Cengio Francesco Dotta.
"Aggiungo inoltre un'altra cosa. Nessuna amministrazione comunale passata ha mai presentato una candidatura ufficiale con tanto di documentazione. Ci sono state delle manifestazioni di interesse, ma niente più. A dispetto di quanto detto dal mio predecessore. Syndial non sapeva nulla. C'è stato un sopralluogo del provveditore, ma nessun atto ufficiale di interesse".
"Con la mia amministrazione stiamo predisponendo la documentazione completa per candidarci. Che poi il carcere venga realizzato, questo purtroppo non dipende solo da noi" conclude il primo cittadino Dotta.