Economia - 12 luglio 2019, 18:48

Covid: i settori più produttivi in tempi di pandemia

Alcuni settori dell’economia Italiana crescono in tempo di Covid. Bene le imprese edili con il superbonus. Cambiano i costumi, italiani sempre più digitali

Covid: i settori più produttivi in tempi di pandemia

Il Covid-19 sta avendo un forte impatto sul settore delle imprese italiane, che in molti casi va oltre le aspettative più nere. Da un’analisi di Cerved, agenzia specializzata in business information, emerge che la perdita di fatturato del 2020 si attesterà tra 348 a 475 miliardi. Anche per il 2021 le aspettative sono tutt’altro che positive. La perdita calcolata attualmente rispetto alle tendenze pre-Covid si attesta tra i 161 e i 196 miliardi.

Le ipotesi degli analisti oscillano di molto, il motivo sta nel verificarsi o meno di ulteriori lockdown e dalla loro durata. Questo avrà effetto sull’andamento del 2021, che in base agli scenari potrebbe avere previsioni migliori, in molti parlano di un “rimbalzo dell’economia”, o addirittura peggiori.

L’economia che cresce in tempo di Covid

A dispetto degli effetti negativi su gran parte delle imprese, sono diversi i settori che attualmente stanno registrando dati positivi e promettenti per il futuro. A dimostrazione del successo del settore, è possibile notare che la pandemia non ha frenato la nascita continua di nuovi siti di scommesse online anche nell'ultimo anno, di cui è possibile avere una panoramica su questa pagina.

Un altro settore che sta vivendo un momento di forte ripresa è quello dell’edilizia. Sulla base dei dati di Unioncamere, il Superbonus sta fungendo da volano per le costruzioni. Tra il mese di luglio e settembre 2020 sono nate 4971 imprese edili, con 24 mila lavoratori in più rispetto ai tre precedenti.

Si tratta perlopiù di piccole imprese che hanno ridato vitalità al settore con opere relative all’efficientamento energetico delle abitazioni e alla messa in sicurezza.

Estate positiva per hotel e ristoranti

Oltre a quello edile anche altri comparti hanno avuto un andamento positivo nel trimestre estivo. Si tratta dei mesi immediatamente successivi al lockdown che hanno visto incrementi in vari ambiti.

Ad esempio il settore di alloggio e ristorazione che con le performance estive è tornato a dati in linea con il 2019. Da segnalare le attività di tipo professionale, scientifico e tecnico, che hanno registrato un aumento del 1% rispetto all’anno precedente.

La fiducia del Mezzogiorno

La stagione estiva ha portato una rinnovata fiducia nel futuro soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia, che nel trimestre estivo ha visto nascere più di 12mila imprese. Un tasso di crescita dello 0,5%, superiore a quello nazionale (0,4%).

Considerando i dati per regione, quella più vivace è stata la Lombardia con 3.604 imprese in più rispetto al mese di giugno. Segue la Campania con un aumento del numero delle imprese di 3.461 unità, e il Lazio a quota 3.403. Sottolineiamo che questi dati sono relativi al saldo trimestrale delle imprese registrate, e quindi tengono conto anche della mortalità delle aziende.

Riferendosi al trimestre luglio-agosto-settembre i dati di Unioncamere evidenziano la fiducia degli italiani appena usciti dal lockdown. Chiaramente questi dati non tengono conto della seconda ondata del Covid-19 e delle nuove misure restrittive imposte nel nostro Paese. I reali effetti delle attuali chiusure potranno essere valutati a partire dal prossimo gennaio.

Shopping ibrido: tra reale e digitale

Come prevedibile effetti del Covid sono invece positivi, proprio a causa delle misure di chiusura, sulle vendite online. Queste riguardano numerosi settori, con la domanda globale che è cresciuta di 10 volte nei mesi di lockdown totale.

Il volume delle transazioni relative all’e-commerce è aumentato del 15,4% nel corso degli ultimi 12 mesi. A questi dati corrisponde un cambiamento nei costumi degli italiani. Ad esempio il 36,4% ha acquistato o pensato di acquistare sul web prodotti che in precedenza aveva sempre comprato in negozi tradizionali.

Dopo il lockdown la frequenza degli acquisti ha continuato a crescere, per via del consolidamento di abitudini sempre più ibride tra mondo reale e digitale.

Le nuove abitudini degli Italiani

Cambia anche il settore dell’intrattenimento. Agli effetti negativi della pandemia sui comparti di cinema e spettacolo fa da contraltare l’incremento della visualizzazione di contenuti on-demand. Tra le nuove abitudini che resteranno vi è anche quella della fruizione casalinga di contenuti sempre più personalizzati.

In crescita i servizi di entertainment e media che sostituiscono cinema e teatri. È boom per le nuove piattaforme lanciate anche sul mercato italiano come Disney+. Non si contano le prime visioni di film che anziché nei cinema hanno avuto luogo sui portali digitali come Netflix e Prime video. Si fanno timidamente largo nell’offerta di intrattenimento anche eventi musicali e concerti a distanza con la vendita online di ticket e collegamento da casa.

Richy Garino

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