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Economia | 12 luglio 2019, 07:00

Sanremo: lo stato dell'arte!

Il Festival di Sanremo di quest'anno ha portato con sé un numero di polemiche davvero notevoli, tanto che, fino a non molto tempo fa, non eravamo nemmeno certi che si potesse svolgere

Sanremo: lo stato dell'arte!

Il Festival di Sanremo di quest'anno ha portato con sé un numero di polemiche davvero notevoli, tanto che, fino a non molto tempo fa, non eravamo nemmeno certi che si potesse svolgere. Fossimo stati in Inghilterra, avremmo avuto probabilmente a disposizione dei bookmakers che ci avrebbero offerto le quote più disparate, in vista di questo evento: noi non ci siamo ancora arrivati, dobbiamo accontentarci delle scommesse sportive, ma non preoccupiamoci, avremo di che parlare anche senza puntare.
Sì, perché anche se le polemiche parrebbero essersi chetate, da qui al 2 marzo, data di inizio della kermesse, chi sa cosa potrà ancora accadere!
Vediamo intanto a che punto siamo, cosa dice il governatore della regione Liguria e quali restrizioni sono previste per tutta la durata del Festival della canzone italiana all'interno dell'Ariston. Pronti? Via!

AMADEUS E LA POLEMICA INFINITA: NON LA SPUNTA, O ALMENO PARE
Il nuovo conduttore del festival aveva deciso che un Sanremo senza pubblico non sarebbe stato Sanremo: quindi, che fare? Polemica!
Ecco che pagine e pagine sono state scritte per avere il pubblico all'Ariston, una petizione su Change.org è stata firmata da migliaia di persone e alla fine si è trovata una quadra. Sì, perché non a tutti stava benissimo il fatto che il mondo delle arti e dello spettacolo sia chiuso da ormai un anno, mentre per Sanremo si poteva ben fare un'eccezione, inondando il teatro di pubblico, per quanto "mascherinato" e distanziato. Insomma, era la domanda, non si potrebbe "mascherinare" e distanziare anche il pubblico che regolarmente andrebbe a vedere una qualsiasi rappresentazione teatrale o un qualunque concerto? 
Se delle regole riescono a preservare la salute anche in ambienti chiusi, o preservarla il più possibile, basterebbe inserire queste regole in qualsiasi cornice e rendere fruibile un intero settore a chiunque abbia voglia di riavvicinarlo.
Ecco, no: l'Ariston, anche a causa di queste gustose polemiche (del resto, da Natale a Pasqua dovremo pure occupare il tempo, anche se non possiamo fare due chiacchiere al bar allo stesso modo di prima, giusto?) non accoglierà del pubblico.
Non solo: il Cts ha imposto delle regole davvero ferree, che ci faranno vedere uno spettacolo un po' diverso dal solito. Mascherine per tutti, premi consegnati attraverso appositi carrellini, fiori disinfettati (!), orchestrali ben separati tra loro, gel disinfettanti sparsi ovunque, artisti, ospiti e presentatori che dovranno arrivare già cambiati da casa e mille altre piccole e grandi sicurezze che potrebbero preservare al meglio la salute di chi si esibisce, di chi ci lavora e di chi, a casa, sta aspettando che torni il proprio compagno o la propria compagna senza patemi di rappresentare un nuovo focolaio dell'infezione.
Insomma, finché a Sanremo non potremo andare al casinò, non potremo avvicinare nemmeno l'Ariston.

"Perché Sanremo è Sanremo", recita il famoso claim che da anni invade il mondo, tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo: Sanremo, siamo certi, sarà Sanremo anche quest'anno, con la sua galassia di nuove canzoni e le piccole polemiche che, immancabilmente lo circondano, per quanto generalmente incentrate sulla qualità canora e musicale delle interpretazioni e dei pezzi. Vedremo cosa ci aspetta quest'anno!

Richy Garino

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