Economia - 12 luglio 2019, 05:04

Calcio Italiano: Possibile Ritorno delle Sponsorizzazioni per Scommesse

Il tema delle limitazioni di pubblicità relativi al gioco a distanza è da diverso tempo il centro di grandi polemiche e dibattiti in Italia

Il tema delle limitazioni di pubblicità relativi al gioco a distanza è da diverso tempo il centro di grandi polemiche e dibattiti in Italia, soprattutto a livello politico. Va detto però che esiste un filo diretto tra le scommesse sportive e il calcio, con tifosi pronti a sostenere il proprio Team. Ma soprattutto ad azzardare su partite di Serie A e non solo.

Pensiamo ai rapporti tra società calcistiche e di scommesse online che da anni avevano costruito vere collaborazioni. Poi tutto si è fermato con l’arrivo del Decreto Dignità, un divieto di sponsorizzazione per le piattaforme di gioco a distanza. Ma il successo ottenuto in passato potrebbe a breve ripetersi abbattendo ogni muro: del resto è inutile negare che il gioco d'azzardo e il calcio sono inseparabili. E insieme possono garantirsi vantaggi reciproci che sono venuti a mancare in questo periodo.

I massimi dirigenti della Serie A hanno deciso di richiedere almeno uno stop momentaneo sul Decreto per cercare di dare un po’ di respiro a un settore in profonda crisi economica. In questo modo potrebbero ripartire gli accordi di sponsor tra squadre e piattaforme di gioco, invitando gli scommettitori a giocare in modo intelligente senza fermare l’intero settore.

Precedente Divieto di Sponsorizzazione di Giochi a Distanza

A partire dal mese di luglio 2019 è entrato in vigore il Decreto Dignità che ha vietato le pubblicità legate ai giochi a distanza in Italia, primo Paese europeo a limitare il settore. Che tipo di effetto ha avuto questo decreto? Molte squadre di calcio si sono trovate a fare i conti con un problema non da poco, considerando che molti Team di Serie A vantavano un accordo di sponsorizzazione con una società di scommesse. Pensiamo per esempio alla Lazio e alla Roma, ma sono solo due delle tante squadre chiamate in causa. La sola concessione offerta ai Team era quella di mantenere i contratti già esistenti con una società del settore del gioco d'azzardo.

Alcuni dirigenti hanno espresso da subito totale disaccordo rispetto al decreto, poiché è chiaro a tutti che vi siano danni importanti nella limitazione di questa collaborazione tra calcio e scommesse sul calcio. E tutto ciò ha influenzato così anche diversi siti esteri con con sezione sport. Il motivo? Diverse piattaforme certificate desideravano trovare accordi con club di Serie A, ma tale chance è stata fermata sin dal principio. Alla fine si può solo considerare la perdita che tale decisione ha causato nel tentativo di tutelare i giocatori sensibili, piuttosto che puntare saldamente alla promozione del Gioco Responsabile.

La Serie A chiede una pausa dal Decreto Autorità

Le perdite registrate in termini di pubblicità devono essere addizionate alla lunga pausa che il mondo del calcio ha dovuto affrontare anche a causa del Covid-19. Pensiamo infatti alla conseguente mancanza data dalla vendita dei biglietti per la chiusura degli stadi, che ha tenuto i tifosi lontano dal calcio giocato. E così il campionato e il calcio italiano si sono ritrovate in una posizione di grande svantaggio rispetto ai grandi colossi europei. Da un lato vi è la Premier League inglese che è un porto sicuro per le società di scommesse anche straniere. Dall’altro pensiamo alla Liga spagnola che ha trovato grandi risorse e sostegno dalle sponsorship con le società del gioco a distanza.

Di tutta risposta i massimi vertici di Serie A hanno prontamente chiesto di poter ripristinare le precedenti legislature rispetto al divieto di pubblicità sulle scommesse, così da limitare i danni finanziari subiti. Ecco allora che si è arrivati a considerare la possibilità di mettere in pausa il Decreto per almeno  12 mesi. Durante questo anno si dovrebbe tornare a dare il via libera agli annunci, spot e pubblicità per il gioco d'azzardo generando il giusto sostentamento per la federazione calcistica. E in qualche modo si tratterebbe di una svolta utile non solo a livello sportivo ma globale, per tutelarsi dal duro crollo finanziario.

 

Richy Garino