Lo hanno chimato “antidivo”, “uomo invisibile”, ma ancora “uomo spogliatoio” e anche “motivatore professionista”, e addirittura il “salvatore” giocando con il suo nome. Il nuovo portiere del Genoa Salvatore Sirigu, oltre ad avere caratteristiche tecniche e atletiche che lo hanno reso fra i migliori portieri della sua generazione ha dimostrato di essere un uomo carismatico, vincente, fuori e dentro al campo. Qualità che serviranno a Ballardini e al Genoa, e che sono servite a Mancini e alla nazionale per terminare l’europeo davanti a tutte le altre concorrenti, e conquistare questo trofeo dopo 53 anni. Scopriamo di più su Salvatore Sirigu.
L’europeo vinto da “non” protagonista
A leggere pronostici, commenti, e statistiche di esperti sulle quote delle scommesse sul calcio l’Italia era sì inserita fra le protagoniste di Euro 2020, ma aveva “qualcosa in meno” rispetto a Francia, Belgio e Inghilterra per vincere. E invece tutti conosciamo l’esito finale: europeo vinto grazie allo spirito di gruppo, l’unione di intenti e l’ambiente positivo e rilassato che si respirava nello “spogliatoio” azzurro a Roma prima, e a Londra poi, che hanno fatto la differenza.
A “giocare” un ruolo fondamentale di collante, di motivatore all’interno del gruppo guidato da Roberto Mancini ci ha pensato Salvatore Sirigu, autore non soltanto di una presenza contro il Galles nell’ultima giornata del girone A all’Olimpico durante il torneo continentale, altresì è stato “consigliere” di Donnarumma, “spalla” dei più giovani e catalizzatore di emozioni per i più esperti. Non è un caso che Gigio Donnarumma nel corso di Euro 2020 ha spesso avuto lunghi colloqui con l’attuale portiere del Genoa, ciò a dimostrare lo spessore umano e tecnico del giocatore rossoblu.
Un viaggiatore con la Sardegna nel cuore
Che Sirigu ami la sua terra natia non è un segreto. Abbiamo visto e apprezzato lui e Barella sventolare la bandiera della Sardegna anche durante il giro di campo d’onore a Wembley con la coppa appena conquistata. E forse il portiere azzurro ha scelto Genoa anche per gli stessi colori del Cagliari, “baluardo” del calcio sardo. Quello stesso Cagliari sogno di molti giovani isolani, venne negato a Sirigu ancora giovanissimo dopo appena una settimana, venendo scartato e finendo al Venezia, dove faceva parte della prima squadra, ma senza mai essere impiegato.
Palermo ha invece rappresentato la “rinascita”, o la vera e propria nascita di quello che è senza dubbio uno dei migliori portieri della sua generazione. Il classe 1987 sceglieva dunque un’altra isola dove valorizzare definitivamente le proprie caratteristiche. Con i rosa nero oltre a essere titolare della Primavera, collezionava diverse convocazioni come terzo portiere della prima squadra, ma il momento per essere il portiere del Palermo non era ancora arrivato, e così andava a fare esperienza a Cremona, dove poneva le prime vere basi per diventare il professionista che oggi tutti apprezziamo. Dopo un breve passaggio all’Ancona faceva ritorno a Palermo, dove esplodeva in maniera eclatante tanto da essere riconosciuti fra i migliori giovani d’Europa nel 2009 e, conoscerà anche la gioia della prima convocazione in nazionale a opera di Marcello Lippi nel 2010.
Nel percorso di Sirigu ci sono stati anche i trofei vinti con la prestigiosa maglia del PSG. In totale nella bacheca del portiere sardo ci sono quattro campionati di Ligue1, tre supercoppe nazionali, tre coppe di Lega francese,oltre a due coppe di Francia. Ora al palmares ha anche aggiunto un trofeo con la nazionale, cosa che deve inorgoglire ancora di più il Genoa di aver trovato un professionista vero, che nei momenti importanti sa farsi trovare pronto anche quando non è tra i “pali”, come ha dimostrato a Euro 2020, meritando quella medaglia d’oro come chiunque altro per il lavoro silenzioso di amalgama per la creazione di un gruppo vincente. Ciò è anche quello che si aspetta la piazza di Genoa.