Ci sono delle storie di calcio che si hanno i brividi soltanto a immaginarle. Prendi due colleghi, amici, due atleti e due professionisti veri, aggiungi una vittoria in una squadra molto poco abituata a trionfare, e catapulta questi due stessi amici 31 anni dopo a vincere con la maglia della nazionale. Questa è la storia dei “gemelli del goal” Vialli e Mancini, che hanno fatto innamorare l’Italia calcistica fra la fine degli anni ‘80 e il 2000, e hanno nuovamente fatto gioire e appassionare il pubblico italiano, orgoglioso di un altro trofeo in bacheca. Nella composizione dello staff di Mancini che ha riportato in Italia il campionato europeo dopo 53 anni ci sono altri amici e colleghi di campo che hanno partecipato con il CT a diverse vittorie, anche a Roma con la Lazio.
Tanta Samp nello staff di Mancini a Euro 2020
I calciatori di Sampdoria e Genoa non sono di certo mancati in questo europeo 2020. Nella Svezia ha ben figurato l’ordinato metronomo blucerchiato Ekdal, così come Pandev del Genoa a segno con la sua Macedonia del Nord esordiente nella competizione, e come dimenticare le due reti del doriano Damsgaard, in particolare la punizione a battere Pickford dell’Inghilterra. Mancavano invece calciatori militanti nelle due squadre liguri a vestire la maglia dell’Italia, ma in compenso nello staff azzurro c’è stata una folta presenza doriana.
Nelle molteplici inquadrature proposte della trepidante panchina azzurra durante le sette partite che hanno portato l’Italia a trionfare a Wembley, si è spesso e volentieri notato il feeling di sguardi fra Gianluca Vialli e Roberto Mancini, complicità che si è formata negli anni, affrontando tante battaglie in campo e fuori. Con uno dei suoi collaboratori inoltre il Mancio ha vinto anche lontano da Genoa con la Lazio, quando nel 1997 decise di prendere su di sé un’altra responsabilità e riportare la squadra capitolina sul tetto d’Italia dopo ben 26 anni nel 1999-2000. Parliamo di Attilio Lombardo uno dei primi a congratularsi con un Mancini senza parola dopo il rigore parato da Donnarumma che è valso la vittoria agli azzurri. Un’altra battaglia in vista a ottobre per Mancini e i suoi “amici”: la semifinale di Nations League contro la Spagna, partita che esperti e quote delle scommesse online danno l’Italia favorita.
Oltre alle indiscutibili doti tecniche e tattiche del CT Roberto Mancini, gli si deve egualmente riconoscere una grande personalità, che lo ha portato a essere un leader prima nello spogliatoio di Genova, trascinando la Sampdoria a vincere uno scudetto, quattro coppe Italia, una Coppa delle Coppe e a giocarsi una finale di Coppa dei Campioni. Questa personalità che lo ha circondato di persone di fiducia, competenti e leali, che hanno contribuito a formare un gruppo vincente con la nazionale maggiore.
Su un approfondimento video di Rai 1 abbiamo avuto modo di apprezzare e godere della compattezza e della coesione degli atleti che hanno indossato la maglia azzurra durante gli europei. Ciò è in larga parte merito di un lavoro anche mentale di Vialli e Mancini, che supportati da Nuciari, ex Samp e allenatore dei portieri, Evani e Salsano anch’essi ex Samp, e Attilio Lombardo compagno di Mancini alla Samp e alla Lazio, hanno creato la base per un clima di serenità che ha fatto esprimere i calciatori al loro meglio, e vincere il torneo.
Non sarebbe potuto essere altrimenti visti i tanti esordienti a una competizione tanto importante come Barella, Di Lorenzo, Locatelli, Emerson, Spinazzola, Chiesa, e tanti altri. La gestione del gruppo da parte di Mancini e il suo staff è stata attenta a ogni minimo dettaglio, dalla continua motivazione riuscendo a far giocare a quasi tutti i calciatori almeno un minuto, all’alternanza fra Immobile e Belotti verificatasi anche nella finale contro l’Inghilterra.
Inoltre a Mancini va un ulteriore plauso poiché ha dimostrato che lo sport è portatore di valori che difficilmente si riescono a trovare in altri ambiti umani, e l’amicizia professionale e costruttiva fra Vialli e il CT azzurro è qualcosa di concreto, e che allo stesso tempo emoziona non soltanto la stampa e la critica italiana.