Un po’ sarà la naturale progressione di un mercato fiorente e un po’ sarà la ripresa post-pandemia, fatto sta che il gioco online negli ultimi mesi ha raggiunto cifre da capogiro. Emergono quindi molteplici dubbi: l’Italia riuscirà a lasciarsi alle spalle i vecchi stereotipi sui videogiocatori dalle tasche bucate? L’Europa implementa nuove regolamentazioni? Cosa sta succedendo in Cina? Di seguito si trova una panoramica di come sta cambiando il settore videoludico nel mondo.
Il gioco online si trasforma: I nuovi accordi e le regolamentazioni all’orizzonte
Lo stigma sull’hobby del gioco è tutt’ora presente nella società: agli occhi di alcuni, sarebbe una perdita di tempo con l’aggravante del rischio dipendenza. In realtà, ogni passatempo richiede un investimento monetario che può essere più o meno grande in base alla scelta dell’utente. Questo non cambia con altre attività: come per guardare un film al cinema bisogna pagare il biglietto, anche i videogiochi vanno prima comprati e le slot machine chiedono del denaro per funzionare. In cambio si riceve un servizio di intrattenimento, che proprio grazie ai consumatori può mantenere una certa qualità. Chiaramente sta all’utente valutare quale portale di gioco offra il servizio più adatto alle sue necessità e preferenze. Siti molto popolari come Fezbet Casino.
Maggiore collaborazione in Europa, anche tra Paesi diversi
Come accennato, è il gioco d’azzardo a farla da padrone nel campo dell’intrattenimento videoludico. I giocatori non possono ignorare l’enorme quantità di offerte e i bonus di registrazione che ormai offrono quasi sempre una combinazione di denaro extra e giri gratuiti per le slot machine. Di conseguenza, il numero di iscritti ai portali di gioco è aumentato a dismisura e nel futuro del gambling non può mancare una maggiore collaborazione tra i protagonisti del settore e gli enti coinvolti. Questo confronto non si ferma ai confini nazionali: le realtà locali si riporteranno anche con gli Stati esteri europei più “ferrati” in materia di gambling. Tra questi ultimi, in realtà, spicca già l’Italia. La Penisola è da anni un faro nella nebbia, con regolamentazioni all’avanguardia e standard elevati, focalizzati sull’integrità, la protezione e la sostenibilità.
Misure sempre più rigide da est, la Cina stringe
Tornando sul settore dell’intrattenimento, non tutti i Paesi sembrano estasiati dallo sviluppo dei giochi online. Anzi, la Cina si trova al centro di una bufera dopo aver approvato il riconoscimento facciale per fermare i bambini che giocano di notte. Il software si chiama “Midnight Patrol” (tradotto letteralmente “Ronda di Mezzanotte”) e, collegandosi al sistema centrale di pubblica sicurezza del Paese, riesce a identificare se un minore è connesso a un qualsiasi gioco online tra le 22 e le 8 del mattino. Tanto dovrebbe bastare per far drizzare le antenne ai più attenti alla privacy, ma non è finita qui: il software è anche in grado di bloccare il collegamento e impedire così al gioco di funzionare. Questa misura si somma alle misure introdotte nel 2019, che richiedono ai giocatori di utilizzare il loro nome vero online e limitano sia le ore di gioco, sia le microtransazioni.
Conclusioni: non tutti i Paesi hanno la stessa apertura al gioco
La pandemia ha avvicinato gli italiani all’intrattenimento virtuale e l’avanzamento delle campagne vaccinali ha dato un nuovo slancio all’economia. L’unione di questi due fattori ha determinato un “boom” di utenti che si è incanalato nel gioco d’azzardo, ma anche altri settori come quello dei videogiochi sono stati graziati. Non tutti i Paesi si concentrano però sui lati positivi: la Cina ha appena confermato l’introduzione di uno strumento di controllo che impedirebbe ai minori di giocare online di notte. Nell’UE, la risposta è stata diametralmente opposta: gli Stati membri si impegneranno per collaborare al fine di adottare le regolamentazioni migliori.