La campagna vaccinale procede, anche se notevolmente a rilento, e i contagi continuano a scendere. L’opinione degli esperti sui mesi estivi è unanime: si avrà un parziale ritorno alla normalità, con misure meno restrittive e attività aperte regolarmente. Ciò che divide la comunità scientifica e la classe politica è il periodo successivo, ovvero l’autunno. I dubbi derivano principalmente dall’impossibilità di stabilire con certezza quale sarà la percentuale dei vaccinati e se le nuove abitudini dei cittadini basteranno a fermare la diffusione del virus.
I vaccini ci sono, l’autunno è promettente
Secondo il CEO di Pfizer Albert Bourla, in autunno “sarà possibile tornare alla normalità grazie ai vaccini”. Così ha annunciato ai quotidiani europei un forte aumento della produzione dei vaccini nei prossimi mesi. Bourla prosegue: “in questo trimestre consegneremo oltre quattro volte di più di quanto abbiamo fatto nel primo trimestre: 250 milioni di dosi. E nel 2022 saranno 3 miliardi”. Secondo le previsioni, il vaccino Pfizer dovrebbe riuscire a compensare eventuali carenze di AstraZeneca e Johnson&Johnson, i due farmaci che stanno riscontrando maggiori problemi. Per quanto vaccinare sia la direzione giusta, questo non significa che verranno abbandonate le misure di precauzione attuali. Anche il prossimo autunno sarà all’insegna del distanziamento sociale, con mascherine obbligatorie e disinfezione dei locali quando necessario.
Ripartono i concerti e gli eventi all’aperto, torna l’intrattenimento
In Liguria i primi cambiamenti si vedranno già nelle prossime settimane, con il passaggio dalla zona arancione a quella gialla “rafforzata”. Questo cambio di colore permetterà la ripresa esclusivamente all’aperto delle attività ristorative, dello spettacolo, della cultura e dello sport. Resteranno in vigore il distanziamento sociale e il coprifuoco alle ore 22:00, ma è pur sempre un barlume di speranza per quelle aziende che da mesi sono inesorabilmente in rosso. L'unico timore per gli imprenditori, ora, è quello di non trovare la stessa clientela di prima. Soprattutto nel settore dell'intrattenimento, infatti, i cittadini si sono abituati alle risorse digitali e non è detto che siano disposti a tornare alle modalità precedenti. Il Casinò di Sanremo, ad esempio, è chiuso da oltre un anno e una riapertura ripristinerebbe una grande entrata economica per il comune, oltre a riportare in vita tantissimi posti di lavoro. La società dovrà però fare i conti con i siti di scommesse come Gunsbet Casino, che hanno attirato i giocatori con bonus e promozioni vantaggiose. Tutte le imprese relativo allo svago e all’intrattenimento dovranno quindi svolgere delle analisi di mercato approfondite per rilanciare la propria offerta.
Il programma per Savona
Spostando la lente d’ingrandimento su Savona, il sindaco Ilaria Caprioglio ha recentemente implementato nuovi controlli a tappeto su tutto il territorio e rinnovato l’invito ai cittadini di non abbassare la guardia. “Se l’indice RT dovesse innalzarsi abbiamo valutato l’emissione di ordinanza sindacale di divieto della somministrazione di alimenti e bevande, nelle giornate di sabato e domenica a partire dalle ore 16:00, per tutti i bar della città”, conferma. Sarebbe di certo un duro colpo ma Matteo Bassetti, il direttore della clinica malattie infettive del San Martino di Genova, rassicura la popolazione con un post su Instagram. “Ci stiamo mettendo alle spalle anche la terza ondata”, scrive. Per i mesi autunnali, invece, rimangono molte incognite e l'unico punto fermo riguarda la priorità di vaccinare quante più persone possibili. Il programma attuale prevede un focus sulla distribuzione della prima dose agli over 65, anche ritardando la seconda dose nel rispetto dei tempi massimi. Bassetti comunque puntualizza che bisognerà "imparare a convivere con il virus", gestendo i contagi senza tornare a chiusure e coprifuoco. L’ideale sarebbe trovare un punto di equilibrio tra il desiderio di tornare alla normalità e la necessità di mantenere le misure di precauzione, cercando di salvaguardare le imprese. La situazione attuale, infatti, non funziona: le costanti aperture e chiusure a intermittenza non fanno altro che sabotare i sussidi del governo rivolti ai possessori di partita IVA.