“Non ci sono state opposizioni alla richiesta di concordato, il commissario ha ribadito che la nostra liquidità è corretta, inalterata, rispetto agli esami precedenti. Noi abbiamo insistito perchè il Tribunale omologasse il concordato e il collegio si è riservato come sempre accade in queste cose”.
Con queste parole il presidente di Ata Alessandro Garassini ha commentato dopo l’incontro con il commissario del Tribunale Fallimentare in merito all’omologa del concordato che dovrebbe mettere in salvo l’azienda partecipata del comune di Savona, facendo partire così il piano di rilancio.
Il piano concordatario, già votato favorevolmente dai creditori (per il quale Ata dovrà corrispondere il 20-25% delle cifre dovute) prevede la vendita del 49% delle quote attraverso un bando pubblico e la formazione successiva di una new co privata. Ma non mancano gli ulteriori problemi in cui versa l’azienda, a cominciare dall’inchiesta che riguarda l’affidamento dello spazzamento strade alla Cooperativa Miglio Verde dove è indagato l’amministratore delegato Matteo Debenedetti e il filone riguardante la turbativa d’asta dello scorso gennaio.
“Il nostro mandato scade con l’approvazione del bilancio di quest’anno (fine giugno 2019), noi procederemo velocissimamente ad approvare la bozza di bilancio in consiglio d’amministrazione e poi sicuramente rimetteremo il mandato nel comune di Savona e negli altri soci” continua Garassini.
Le dimissioni di Garassini e De Benedetti metterebbero quindi in serie difficoltà il comune di Savona che dovrà trovare in un periodo di importante crisi un nuovo manager disposto ad accollarsi un’azienda con una situazione più che delicata.
“Attendiamo la pronuncia del Tribunale poi ci metteremo al lavoro per trovare chi si occuperà di gestire il futuro di Ata” ha dichiarato l’assessore al bilancio e alle società partecipate Silvano Montaldo che non ha escluso l’ipotesi di un’amministratore unico.