Il 69% dei creditori di Ata lo scorso 24 aprile ha votato a favore del piano concordatario mettendo al riparo l'azienda savonese da possibili complicati scenari.
"Come da nostre previsioni abbiamo raggiunto questo risultato e ringraziamo i creditori - spiega il presidente di Ata Alessandro Garassini - ora il concordato va omologato e poi potremo dare vita al piano".
Dovrà quindi svolgersi un'ulteriore udienza dove verranno specificati tutti i passaggi del voto, in un mese nel quale il concordato dovrà essere omologato. L’azienda potrà poi così dare il via al piano concordatario con il conseguente ingresso al 49% di un soggetto privato, una New.co.
Lo scorso 4 aprile il 32% dei creditori di Ata aveva espresso il proprio voto favorevole nell’udienza in Tribunale, coordinata dal giudice delegato Stefano Poggio e dal commissario Giampaolo Provaggi.
Ata attualmente ha un debito di circa 7 milioni con i creditori in chirografo (11 milioni se si contano i creditori privilegiati che ottengono il 100% della cifra) che devono accontentarsi invece del 25%.
“Ci sono più criteri che distinguono i creditori in chirografo dai privilegiati - aveva dichiarato il presidente di Ata - la legge definisce quali crediti sono in privilegio come le cooperative, i lavoratori, il fisco, i coltivatori diretti, i professionisti, ad esempio i fornitori che invece sono privi di privilegio e solo questi ultimi hanno diritto di esprimere il voto”.