“Contestiamo il decreto interministeriale del 2015 sulla riorganizzazione delle aree autostradali, in quanto per noi ha un errore di fondo - un errore per noi voluto - che va contro e in violazione del documento stesso”.
Con queste poche ma chiare parole, l’avvocato di Torino Fabio Arcangeli svela in parte la linea difensiva con la quale, carte e dati alla mano, si oppone alla chiusura definitiva dell’area di servizio gestita dalla famiglia Chiera di Mondovì Ovest sull’autostrada Torino-Savona, secondo quanto riportato nel decreto riorganizzativo, firmato dagli allora ministri allo Sviluppo Guidi e ai Trasporti Lupi. Ed è partendo da questa considerazione che l’avvocato Arcangeli sottolinea come: “Le distanze chilometriche tra un’area e l’altra sono state calcolate male, in quanto fanno riferimento all’autostrada Asti-Cuneo, che non ha niente a che fare con la Torino-Savona”.
Secondo l’avvocato torinese - che difende la famiglia Chiera fin dall’inizio di questa battaglia - "il problema è che in quel tratto autostradale verso Cuneo, l’autostrada non ha aree di servizio, quindi chi doveva essere soppressa non è l’area di Mondovì ma quella più vicina al bivio per l’autostrada verso Cuneo. Per questo è stata fatta una scelta politica che è diversa e in violazione dello stesso decreto ministeriale. Un errore fatto a monte, per un decreto dove molti concetti riportati non sono neppure così chiari. Comunque - conclude il legale Arcangeli - noi resistiamo, perché il decreto è stato fatto male e in fretta: faremo valere le nostre ragioni nelle sedi opportune”.
Dopo le rassicurazioni per l’altra area di servizio caduta sotto la mannaia del decreto Lupi-Guidi, ossia Rio Coloré gestita dai coniugi Salvatico e Vinai, ora anche per Mondovì Ovest ci potrebbe essere una speranza in più per arginare la disposizione del decreto ministeriale.
E sono già in molti - cittadini ed amministratori - che hanno fatto sentire la loro voce per opporsi alla chiusura di un locale che è molto diverso, per gestione e tipi di prodotti in vendita, da altri punti di ristoro presenti sulle autostrade italiane.
L’autogrill di Mondovì Ovest, condotto dalla famiglia Chiera, non è solo un punto di ristoro lungo l’autostrada Torino-Savona, ma è soprattutto una vetrina del territorio, un presidio unico delle eccellenze del Piemonte, nonché la porta di entrata per migliaia e migliaia di turisti che ogni anno transitano sulla Verdemare per raggiungere e scoprire le belle ed uniche colline di Langa, patrimonio dell’Unesco, per sciare sulle montagne del Monregalese o partecipare alle innumerevoli fiere del territorio, creando un indotto prezioso per le nostre realtà medio-piccole.
La famiglia Chiera, da due generazioni, con il loro modo gentile di accogliere i clienti, sono famosi tra chi è solito viaggiare sulla Torino - Savona per le eccellenze enogastronomiche che trova in vetrina e sugli scaffali, dove ci sono quelle eccellenze che rendono famosa la nostra regione in tutto il mondo: la tuma di Murazzano o i funghi di Ceva, le castagne, il miele, la nocciola Tonda e Gentile e ancora, il re delle colline delle Langhe: il tartufo bianco di Alba.
Per questo chiudere questo punto di ristoro significa anche infliggere un duro colpo all’occupazione e alle aziende di tutto il territorio. Ed è per questo che cittadini ed amministratori sono pronti a scendere in piazza per difendere la loro area di servizio, prestigiosa vetrina di eccellenze, affacciata sul mondo.