Per avere la DOP la taggiasca deve modificare il suo nome? Così parrebbe essere in base alle normative europee, infatti la denominazione Oliva taggiasca è quella di una varietà vegetale, cosa vietata dalla normativa comunitaria.
Per ottenere la DOP, quindi, l’alternativa sarebbe quella di fare una distinzione fra il nome della varietà vegetale (taggiasca) e quello della futura denominazione d’origine.
Da qui il dibattito, infatti, perdere il nome “taggiasca” potrebbe essere un grave danno per i produttori, ma anche, forse, per i consumatori che, probabilmente, si sentirebbero “disorientati” dal nuovo nome.
Certo, però, dall’altro canto le tutele della DOP sarebbero importanti.
Negli ultimi anni, infatti, la taggiasca si è diffusa e, con questa crescita, sono aumentati anche i tentativi di imitazione. Ecco che spuntano “taggiasche” dalla vicina Francia o da altre zone d’Italia.
A preoccupare, inoltre è che la DOP richiederebbe un iter lungo e farraginoso, lasciando fuori una fetta di produzione.
Martedì 9 aprile a Casanova Lerrone alle ore 20:30 presso l'Antico frantoio in Frazione Marmoreo si terrà un incontro volto proprio ad iniziare un confronto sul territorio per lo sviluppo di metodi alternativi ed innovativi per tutelare la preziosa Oliva Taggiasca della Liguria, i quali collegati strettamente al territorio porterebbero sicuramente ad un rilancio del turismo ed al ripristino dei nostri preziosi oliveti.
Questi gli argomenti che verranno trattati:
1) Alternativa alla richiesta di “Taggiasca Dop” senza passare per la sostituzione del nome varietale in Gentile;
2) La scienza ci tutela dalle frodi “DNA Controllato Cultivar Taggiasca”, verranno mostrate le prime analisi fatte su prodotti etichettati con dicitura Taggiasca per dare una situazione chiara e reale di cosa sta accadendo sul nostro territorio;
3) Scopi dell’Associazione per la Taggiasca del Ponente Ligure ed al termine raccolta adesioni per chi vorrà partecipare attivamente al progetto del rilancio del nostro prezioso frutto l’Oliva Taggiasca.