Un grande atto d’amore verso Finalborgo, quello compiuto ieri pomeriggio dal fotografo Cris Toala Olivares. L’artista dell’obiettivo di fama internazionale parlando del Finalese ha dichiarato “I feel like home”, mi sento come a casa. E per questo motivo, come “regalo” ai finalborghesi e agli abitanti del comprensorio, Toala Olivares nell’ambito degli eventi collaterali alla mostra “Periscano tutti i tiranni”, in programma fino al 30 aprile a Santa Caterina, ha organizzato nel pomeriggio di ieri una proiezione nell’Auditorium di una selezione dei suoi scatti e dei suoi video. In essi, tanto materiale inedito raccolto negli ultimi cinque anni che nessuno aveva ancora visto e che ha rappresentato per il pubblico presente una ghiotta anteprima.
Da quando si è trovato (oltre che fotografo è anche medico) a soccorrere feriti sotto i bombardamenti, alle escursioni in montagna in Corea del Nord, “dove la gente canta per sentirsi coralmente unita e compatta come una persona sola”, fino a quando, a dicembre scorso, ha assistito allo Tsunami su quel che resta dell’isola di Krakatoa, già flagellata da eruzioni vulcaniche due secoli fa.
Ecco, i vulcani: tema ricorrente nella poetica visiva di Toala Olivares. La storia di Sasà, che vive alle pendici di Stromboli e non si fida dei sismografi, perché lui sa come “sentire la terra”. La storia del vulcano Cotopaxi, sulle Ande, adorato dai Maya perché li liberò dalla dominazione spagnola.
Vulcani “cattivi”, temuti, ma anche vulcani buoni: quanti, ad esempio, sanno che l’Islanda produce banane in serra e vende energia pulita alla Gran Bretagna grazie all’attività vulcanica?
E naturalmente l’excursus fotografico di Toala Olivares in giro per il mondo si è concluso con i magnifici scatti sulle alture di Finale, Calice Ligure, Orco Feglino, sul Colle del Melogno, molti dei quali adoperati per la mostra “Periscano tutti i tiranni”.
Un evento, quello di ieri, organizzato in meno di 24 ore, allestito in una notte, grazie anche al perfetto supporto audio-video di Cisque Service di Lorenzo Vicino e con la traduzione simultanea sul palco di Agnese Blasetti. Uno splendido “dono” da Cris per ormai “sua” Finale Ligure.