- 01 aprile 2019, 12:00

Elisabetta Cantalini: "Insegno ai bambini a rispettare il mare giocando con i robot"

È stato presentato alle Olimpiadi di Robotica a Nervi, che quest’anno avevano come tema l’ambiente. Si tratta di Robot dAmare, il progetto di Elisabetta Cantalini, con la Scuola di Robotica, per insegnare ai bambini a tenere pulito il mare. Intervista

Elisabetta Cantilini

È stato presentato ufficialmente alle Olimpiadi di Robotica, che si sono tenute dal 29 al 31 Marzo a Nervi, e che quest’anno avevano come tema l’ambiente (i vincitori sono stati gli studenti dell’Istituto Superiore ‘Fortunio Liceti’ di Rapallo con ‘Hydrocarbot’). Si tratta di Robot dAmare, il progetto genovese che Elisabetta Cantalini (esperta in comunicazione digitale e sub), in collaborazione con la Scuola di Robotica, ha ideato per le scuole elementari. Un modo per imparare le buone pratiche per salvare il mare dall’inquinamento, ma attraverso anche la creatività. Insomma un progetto di edutainment che “contagerà” anche le famiglie dei bambini, in modo che si prendano cura del nostro mare.

Che tipo di progetto è Robot dAmare?

Robot Damare è un progetto pensato per i bambini delle scuole elementari, dai 6 ai 10 anni, nato allo scopo di insegnare loro la tutela dell’ambiente, evitando, in modo particolare, la dispersione della plastica in mare. Si tratta di un percorso didattico interattivo: una parte si svolge in aula con i docenti, che usano le dispense digitali – sono 150 pagine con illustrazioni colorate, che rendono tutto più piacevole -, mentre le altre parti sono costituite da attività formative che implicano l’uso di robot. Le attività con i robot sono due: robotica creativa, in cui il bambino costruisce il mini robot con materiale riciclato e riutilizzato, e l'altra è l'attività pratica di un utilizzo di robot subacqueo vero e proprio in mare. Così mettono in pratica i concetti appresi nelle dispense e la regola delle cinque R: Riutilizza, Ricicla, Raccogli, Riusa e Racconta.

Che cosa apprendono in teoria i bambini?

Le dispense sono divise in 4 unità che raccontano come è fatto il mare, che caratteristiche ha, da quali organismi è abitato: è una prima parte pensata per avvicinare il bimbo al mare e farglielo amare. Poi si passa all’unità in cui si parla di inquinamento, marino, plastica, tempi di degradazione, micro mega e nanoplastiche, cosa comporta la plastica nella catena alimentare, e si suggeriscono buone pratiche da adottare, come la differenziata e la strategia delle 5 R. Infine c’è l’unità dedicata al robot del mare, in cui si introducono le attività creative, si impara in quali settori si usa il robot, l’idrodinamicità e così via. E al bimbo è sempre richiesto di rispondere ad alcune domande per vedere quanto ha capito. Tutto il percorso didattico fornisce al bimbo diversi stimoli, tutti pensati per far sì che il processo di memorizzazione dell’informazione vada a buon fine, sia leggendo sulle dispense interattive, su cui vede anche dei video, sia facendo esperienza col robot e con la robotica creativa.

Come funziona il robot?

Fa parte dell’esperienza che implica l’uso di un robot subacqueo vero e proprio, che si chiama Rov, e che si svolge in mare. Si tratta di un robot che non ha forma dell’umanoide – il che all’inizio dispiace sempre ai bambini - ma è dotato di telecamera in grado di filmare sott’acqua e mandare al dispositivo remoto le immagini, in modo che in tempo reale il bambino veda cosa vede il robot. Quindi il bimbo potrà verificare direttamente il problema dell’inquinamento. Inoltre si puliranno le spiagge e i fondali, per far capire e vivere il problema dell’inquinamento: dai rifiuti raccolti, se si potrà usare qualcosa, si costruirà un mini robot. Questa è un’attività che impressiona molto il bambino, perché si usa uno stimolo reale, che permette di assimilare quello che ha appreso in teoria dalle dispense.

Quando inizierà il progetto nelle scuole?

Il percorso di per sé partirà tra qualche mese, ma lo abbiamo presentato alle Olimpiadi di Robotica che si sono appena tenute a Nervi: è l’evento nazionale creato dalla Scuola di Robotica col Miur, che si rivolge principalmente per le scuole medie superiori, ma che predispone anche laboratori per bambini e ragazzi. Il tema delle Olimpiadi di quest’anno era l’ambiente, quindi il primo appuntamento ufficiale di Robot Damare è stato questo.

Quanto tempo si prevede per la realizzazione in una classe?

Dipende da come reagisce la classe, ma in alcuni mesi si fa.

Anche gli insegnanti devono imparare?

Sì, ci sono le dispense anche per i docenti, perché saranno loro a svolgere in aula il percorso didattico interattivo, quindi hanno a disposizione delle linee guida per portarlo in aula, apprendendo con quale metodologia e come costruire il mini robot.

I bambini impareranno a tutelare di più il mare?

La tecnologia aiuta a capire tante cose e Robot dAmare è un progetto di edutainment con cui si impara, ma attraverso il quale i bambini possono cambiare il comportamento proprio e della famiglia. Perché i bimbi delle elementari, che sono il futuro, se apprendono oggi un’informazione del genere, possono cambiare la propria condotta e diventare adulti rispettosi verso l’ambiente, ma anche favorire il cambiamento della condotta della famiglia, perché se sono coinvolti emotivamente, raccontano con entusiasmo l’esperienza fatta e riescono a trasmettere anche ai genitori il messaggio. Quindi il cambiamento può avvenire anche prima che siano grandi.

Medea Garrone