15 giorni e i savonesi dovranno pagare la prima rata della Tari, la tassa sui rifiuti che da quest'anno subirà un aumento tariffario di circa il 6%, precisamente il 5,88%.
A subire gli effetti delle chiusura della discarica di Cima Montà, un miglioramento del servizio con un cambio in due zone cittadine della raccolta differenziata, l'introduzione dei "cassonetti intelligenti" e il potenziamento della pulizia delle strade e dello spazzamento, saranno proprio i cittadini savonesi che con il contributo da versare ogni 4 mesi (la prima rata scadrà il 16 aprile e per molti il bollettino non è ancora stato recapitato) incrementeranno le casse comunali per un servizio ritenuto più che insufficiente.
Un rincaro che dovrebbe pesare soprattutto nelle tasche delle famiglie dal nucleo familiare più numeroso (per chi vive da solo con la superficie dell'appartamento di 60mq l'aumento dovrebbe essere di poco più di 7 euro, da 152,31 euro a 160), ad esempio con l'appartamento di 80mq e tre componenti l'innalzamento sarà di circa 16 euro così come all'incirca per i 90 mq, 20,69 euro per i 4 componenti e i 101mq.
In consiglio comunale giovedì scorso la maggioranza ha votato compatta tra le critiche del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle che hanno contestato l'operato di Ata, municipalizzata comunale, al centro delle polemiche e che giovedì prossimo vedrà conoscere il proprio futuro dopo la riunione dei creditori.
Anche il Gruppo Misto e la capogruppo consiliare Elda Olin hanno commentato l'operato dell'amministrazione in merito all'aumento della Tari: "Cambiano i protagonisti, ma lo stile è sempre lo stesso. L’inefficacia dell’apparato e delle scelte ricadono nuovamente, e in modo pesante, sui savonesi. Abbiamo trovato un Comune dissanguato e per rimetterlo in sesto abbiamo chiesto sacrifici e rinunce ai cittadini. Sembrava la strada giusta. Siamo stati uniti, solidali e compatti. Ma siamo stati smentiti dai risultati. Alla prova dei fatti, questa maggioranza in cui non ci riconoscono e noi non ci riconosciamo più, ha usato lo stesso modello della giunta Berruti: pressapochismo e improvvisazione. Così di fronte all’incapacità di amministrare si fa nuovamente ricorso alle tasse, mentre è palese che non siamo stati in grado di avviare un processo concreto di raccolta della differenziata, che continua a rimanere ancorata ai livelli vergognosi del 42,37% e bisogna sapere che il tetto massimo consentito al 2020 è il 65% ed è la percentuale che ci avrebbe permesso di non entrare nel pagamento della Eco tassa.
"E' risultata devastante l’incapacità di gestire lo smistamento, la raccolta, la pulizia. Una città allo sbando. La tattica più semplice, di fronte alla frana amministrativa e gestionale è stata quella di ricorrere alle tasse. Noi crediamo, invece, che sarebbe stato necessario dimostrare con i fatti, con progettazione, con programmi, che ci stavamo muovendo per migliorare i servizi. Ed invece la soluzione più veloce, via con un altro aumento della Tari, tanto pagano i cittadini. Gli errori di questa giunta si assommano agli errori delle giunte precedenti e con un paradosso imbarazzante: più le tasse aumentano più il servizio diventa scadente. Viene da pensare che questa giunta ami la tattica del dileggio accompagnando il danno alla beffa" conclude la capogruppo del gruppo misto Elda Olin.