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Val Bormida | 28 marzo 2019, 07:38

Guardiamo bene tra le scorie antiche

Il testo redatto da Bruno Chiarlone Debenedetti

Guardiamo bene tra le scorie antiche

Lo cercheremo per sempre, quel segno leggero e poco appariscente del nostro precario equilibrio esistenziale, nel libro che contiene tutte le riflessioni umane, anche quelle ispirate da letture assai eterogenee, dai delicati pensieri borderline, dalle difficili poesie intimiste e da quelle spontanee, dai proverbi e dagli avverbi, dai racconti di viaggio in terre selvagge e dalle vivaci pagine diaristiche o storiche personali.

Anche memorie di prigionia o storia degli avi che si può ricavare da testamenti conservati negli archivi di stato e da nomi di luoghi, di boschi, di corsi d’acqua e di campi in essi contenuti. La storia spesso scorre verso di noi piena di scoria, se per caso noi la lasciamo passare senza cercare tra le scorie oppure la scartiamo subito perché non la riconosciamo, perdiamo fonti preziose che possono finire distrutte.

Guardiamo bene tra le scorie antiche poiché ogni frammento ci può essere utile: mettendo assieme quelle poche righe ingiallite si possono ricostruire alcuni fatti storici che riguardavano i nostri avi.

Giunti che fossimo alla meta stabilita nel tempo nessuno avrebbe avuto la minima obiezione da sollevare, pur nella nostra beata e serena noncuranza, avremmo comunque tenuto in debita considerazione ogni possibile osservazione nei nostri confronti; a distanza di tempo ancora guardiamo, ma con occhio sereno, tanto lavoro svolto con apparente leggerezza, ogni nostra riflessione su quel periodo presenta oggi una maggiore serenità di giudizio: qualsiasi elemento discordante ha trovato, nel tempo, la sua collocazione logica, ideale, ottimale; il nostro giudizio risulta così più vicino al vero, a quello che noi crediamo vero, e alla nostra logica completa; l’accettazione di quanto ancora non ha trovato collocazione consona è vista con maggiore coscienza e con minore inquietudine.

Mentre la piccola storia ci scivola accanto come un fosso di campagna, noi facciamo altro, seguiamo il volo saltellante delle gazze, il profumo dei fiori leggeri sugli alberi da frutto, i raggi del sole che carezzano le violette, ci ripariamo dal vento freddo di tramontana, leggiamo gli annunci sui giornali nei bar, camminiamo lungo la sponda del fiume con lo sguardo al cielo azzurro, aspiriamo il profumo di primavera.

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