- 18 marzo 2019, 13:58

Addio al cucciolo di lamantino: il piccolo Pansoto dell'Acquario di Genova stroncato da un'infezione

È deceduto il lamantino che per pochi mesi ha incantato grandi e piccoli all'Acquario. Resta il fratello Tino (FOTO)

Momenti di gioco del piccolo Pansoto

Non si vedrà più in vasca,  all'Acquario di Genova, mentre fa acrobazie aggraziate e giochi d’acqua davanti agli occhi attenti di mamma e papà. Pansoto, infatti, il cucciolo di lamantino diventato la mascotte della struttura, che divertiva grandi e piccoli, purtroppo non ce l’ha fatta.

Colpito da un’infezione batterica a diversi organi, non è riuscito a guarirne, malgrado le cure attente dello staff scientifico. Tra i mammiferi acquatici la percentuale di morti premature si deve tenere in conto e, purtroppo, strappa via anche gli esemplari di una specie a rischio d'estinzione. Proprio l'Acquario genovese è una delle 20 strutture in Europa che ospitano lamantini, coinvolte in un laborioso progetto di riproduzione in cattività di questo mammifero marino, la cui popolazione viene decimata in natura per cause prevalentemente umane.

Nella Superba, da mamma Rynke e papà Pepe, ormai coppia affiatata, nel 2015 era nato Tino e a febbraio del 2018 il nuovo arrivato: 24 kg per 113 centimetri. Battezzato, con un referendum online, Pansoto. Appena nato, già una star: simbolo di tenerezza e biodiversità. Dopo il fochino Pesto, era arrivato lui, Pansoto, a sprizzare gioia e spruzzare acqua davanti al pubblico che ogni giorno assisteva incantato alle sue nuotate e al momento della poppata, prima, e della pappa, poi.

Ci si aspettava un regolare percorso di svezzamento (che dura dai 2 ai 3 anni), con ritmi di crescita di 400 grammi al giorno, e invece un'improvvisa infenzione che si è estesa agli organi interni ha stroncato la vita del piccolo lamantino, dopo pochi mesi dalla nascita. Dalla direzione scientifica dell'acquario fanno sapere che si tratta, purtroppo, di una fatalità che colpisce con una certa frequenza i nuovi nati dei lamantini (come dei delfini, del resto, e altre specie).

Ora resta il fratello maggiore Tino, che gode di buona salute. Per Tino l'allattamento era stato artificiale, praticato dallo staff dell'Acquario, perché l'inesperienza giocava a sfavore di mamma Rynke, al suo primo parto. Ma il suo sviluppo si è rivelato ottimo e oggi ha già dimensioni che lo avvicinano agli adulti: con simpatia e tenerezza, però, sempre di un cucciolo.

Redazione