Mentre l’assessore comunale all’Ambiente Matteo Campora ha assicurato il suo impegno sulla questione, annunciando una Commissione Comunale sul tema e una risoluzione del problema “entro l’inizio della stagione balneare”, a Pegli i cittadini si muovono attraverso una raccolta di firme, a proposito dell’inquinamento del Rio Rexello e dei probabili scarichi abusivi che lo provocano.
L’iniziativa è partita nei giorni scorsi da parte del Comitato Pegli Bene Comune, una realtà molto conosciuta e apprezzata nella delegazione perché si fa abitualmente promotrice di operazioni di pulizia di parchi, strade, sentieri e spiagge, oltre a essere impegnata sui principali fronti politici e ambientali che riguardano il Ponente genovese.
Laura Michelini, presidentessa del Comitato che raduna circa una trentina di persone, oltre a numerosi altri simpatizzanti, spiega: “Bisogna dire una volta per tutte basta ai ripetuti fenomeni di inquinamento che da anni si manifestano alla foce del torrente Rexello e che pregiudicano la balneazione nel tratto di mare ad essa prospicente. Nel 2017, Pegli ha ottenuto la tanto desiderata balneazione per i due tratti di mare denominati come ‘Spiaggia Multedo’ e ‘Lungomare Pegli’, grazie a un miglioramento negli anni della qualità delle acque e a una deroga concessa in quanto area portuale, oltre che all’impegno congiunto di cittadini, associazioni territoriali e forze politiche. Purtroppo il tratto di mare a ovest di Molo Ciarafoni, meglio noto ai pegliesi come Molo Lomellini, è rimasto escluso dalle zone balneabili, in quanto i dati batteriologici, costantemente monitorati durante la stagione estiva, sono ancora fortemente al di sopra dei limiti di legge, proprio a causa dell’apporto di inquinanti da parte dei rivi, e in particolare del torrente Rexello”.
Secondo Laura Michelini, quindi, “occorre risolvere il prima possibile le cause dell’inquinamento batteriologico già a partire dalla stagione balneare 2019 oramai alle porte. Nel medio e lungo termine, l’obiettivo del Comitato Pegli Bene Comune è quello di collaborare con le istituzioni e gli enti competenti al fine dell’ottenimento della balneazione su tutto il litorale pegliese. Vogliamo sperimentare una nuova forma di governo del territorio, promuovendo il dialogo tra i cittadini e i decisori: a noi non interessa trovare il responsabile di questi sversamenti, ma risolvere il problema alla fonte e poter fruire finalmente di un ambiente salubre e di un mare pulito anche a ovest di Molo Lomellini”.
Nel testo della petizione, si ricorda come “Pegli appartiene a un’area cittadina destinata alle servitù industriali. Il nostro litorale è stretto tra il Porto di Pra’ e il Porto Petroli, ma nonostante tutto Pegli rivendica con forza il proprio tratto di mare aperto. II Comitato da anni promuove iniziative di sensibilizzazione verso un uso sostenibile delle risorse del nostro territorio, perché il quartiere possa riacquistare la sua originaria vocazione turistica”.
Sarà possibile firmare la petizione presso l’apposito banchetto del Comitato Pegli Bene Comune allestito in largo Calassetta domani, sabato 16 marzo, dalle 9 alle 12, oltre che presso alcuni esercizi commerciali della delegazione, oppure on line all’indirizzo http://chng.it/jqhgP8CSxY.
Sull’inquinamento del Rio Rexello si sono susseguite nei mesi scorsi diverse iniziative consiliari, sia a livello di Municipio VII Ponente che di Comune. Tra i promotori, il Movimento 5 Stelle, che ha pure presentato un esposto alla Procura della Repubblica.
Gli ultimi dati, infatti, sono allarmanti. Come noto, Arpal non effettua rilievi in mare nel periodo che va da ottobre a marzo. Ma l’anno scorso, le analisi confermarono un quadro preoccupante: lo scorso 4 giugno, nella zona ‘incriminata’, la quantità di Escherichia Coli (uno dei batteri su cui vengono basati i campionamenti) era di 6200 (MPN/100ml, ovvero most probable number), laddove il decreto legislativo 116 del 2008 fissa il limite massimo in 500 MPN/100ml. In pratica, in ogni cento millilitri d’acqua (un normale bicchiere di plastica pieno, per farsi un’idea), c’erano 6200 microrganismi invece di 500. Ben 5700 oltre la soglia. Ma è niente rispetto a quanto successo nel 2017, quando si è arrivati a toccare persino la quota di 20.000 batteri (era il 4 aprile del 2017). E ancora: 17.000 ad aprile 2018 e 9.500 a maggio 2018.
Contestualmente al banchetto di domani in largo Calassetta, il Comitato Pegli Bene Comune ha organizzato, per la mattinata, una maxi pulizia delle spiagge: “Toglieremo - afferma Laura Michelini - la legna rimasta, potendo contare su uno scarrabile di Amiu che sarà collocato nella zona di Molo Archetti. Un porter farà la spola dalle varie spiagge verso il contenitore principale. Invitiamo tutta la cittadinanza a venirci a dare una mano. Vogliamo che il nostro amato litorale si presenti in perfetto stato, in vista dell’inizio della stagione balneare”. Quanto all’acqua, invece, il percorso è molto più complesso. E qui non è sufficiente, purtroppo, la buona volontà di operosi ed encomiabili cittadini.