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| 14 marzo 2019, 17:01

Voltri, due anni per veder risorgere la piscina “Mameli”

Il bando per la progettazione e la realizzazione scade a fine mese. Paolo Fanghella: “A ottobre partiranno i lavori”. Stanziati 4,4 milioni di euro. Da domani intervento per il nuovo tetto dell’impianto di Pra’ (VIDEO)

Voltri, due anni per veder risorgere la piscina “Mameli”

Voltri riavrà la sua piscina. E sarà più bella, funzionale e attrezzata rispetto a quella di prima. Il Comune di Genova, attraverso l’assessorato ai Lavori Pubblici guidato da Paolo Fanghella, si è preso ufficialmente questo impegno.

Questa mattina, a Palazzo Tursi, ne hanno parlato lo stesso Fanghella e il consigliere comunale con delega allo sport, Stefano Anzalone. Per la ‘Mameli’, che a Voltri tutti rimpiangono e tutti richiedono a gran voce, sono stati stanziati 4,4 milioni di euro, di cui 3,24 provenienti dal Patto per Genova siglato tra la precedente amministrazione del sindaco Marco Doria e l’ex premier Matteo Renzi, mentre la restante parte sarà a carico del Comune di Genova.

“Sarà - assicura Fanghella - un impianto moderno, senza barriere architettoniche, con una vasca di 33 metri e con circa centottanta posti a sedere”. Il bando per la progettazione e l’esecuzione è pubblicato sul sito del Comune. Per rispondere, c’è tempo sino al prossimo 27 marzo. Responsabile del procedimento è l’architetto Ines Marasso, dirigente della Direzione Attuazione Nuove Opere - Settore Opere Pubbliche B. Referente, il geometra Alberto Ibatici.

L’appalto è suddiviso in lotti e ha un importo complessivo di 3.855.000 euro, di cui: 55.513,87 euro per la progettazione esecutiva, compreso il compenso relativo al coordinatore della sicurezza in fase di progettazione; 3.799.486,13 euro per l’esecuzione dei lavori, comprensivo di 86.044 euro per oneri della sicurezza e 23.792,13 euro per l’esecuzione di lavorazioni in economia, entrambi non soggetti a ribasso.

L’importo sul quale opererà il ribasso è pari a 3.745.163,87 euro (tutte cifre al netto dell’Iva). I lavori saranno realizzati a corpo e il costo per la sola manodopera è stimato in 1.518.240,77 euro. Il termine per la redazione del progetto definitivo è fissato in “60 giorni naturali successivi e continui decorrenti dalla stipulazione del contratto”, come si legge nel bando; mentre il termine per l’esecuzione e la consegna dei lavori è fissato in “730 giorni naturali, successivi e continui decorrenti dalla data del verbale di consegna lavori”.

“Salvo intoppi o ricorsi - s’impegna Fanghella - i lavori partiranno in ottobre, e ci vorranno circa due anni, poi si farà un altro bando per la gestione”. “Si tratta di un impianto con una storia importante - aggiunge Anzalone - soprattutto per chi ama la pallanuoto e servirà a fare del ponente cittadino una zona sempre più attrattiva per il turismo sportivo”.

La ‘Mameli’ fu costruita nel 1954 e chiusa nel 2013, dopo numerosi problemi di gestione e messa in sicurezza legati anche alla presenza di amianto. È stata demolita nei mesi scorsi. Il progetto preliminare complessivo dell’intervento di rifunzionalizzazione (lotto n. 1 e lotto n. 2) risale alla precedente amministrazione, alla data del 30 ottobre 2014. A seguire, la deliberazione della giunta comunale del 7 aprile 2016, con il parere favorevole definitivo al progetto. Poi, lo stanziamento del piano triennale dei lavori pubblici 2016/2018, quindi il Patto per Genova. L’amministrazione Bucci, con Fanghella assessore, è riuscita a chiudere il cerchio, mantenendo la parte di stanziamento comunale che consentirà di terminare il lavoro.

Sempre a proposito di piscine, questa mattina si è parlato anche dell’impianto di Pra’, che secondo Fanghella rappresenta “uno dei pochi impianti natatori in attivo in tutta Italia, e per questo va aiutato a lavorare nel migliore dei modi”. I lavori su questa struttura riguardano in particolare la copertura: con un investimento di circa 620mila euro, sarà rinnovato il manto in pvc che fa da soffitto, con un nuovo materiale in grado di evitare la dispersione termica. Contestualmente, saranno ristrutturate le travi in legno, che ormai risultano degradate. Si comincia domani. “Il cantiere durerà 150 giorni e, grazie a un sistema di impalcature, non sarà necessario interrompere l’attività. Al termine, il tetto risulterà completamente apribile”.

 

 

Alberto Bruzzone

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