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| 09 marzo 2019, 18:00

Olga Bozzo, la staffetta dei partigiani a Sori: "Ho salvato una famiglia ebrea, ma ne parlo solo ora"

Olga Bozzo, classe 1934, da bambina ha salvato una famiglia di ebrei e fatto la staffetta per i partigiani, rischiando la vita. Per la prima volta nella sua vita lo racconta ai media e davanti a una telecamera (VIDEO)

Olga Bozzo e Ivano Malcotti

Olga Bozzo e Ivano Malcotti

Ha salvato una famiglia di ebrei e il cugino oppositore al Fascismo, ha portato la polenta ai partigiani nei nascondigli dell’entroterra di Sori, e ha cercato di aiutare un tedesco disertore. E lo ha fatto quando era solo una bambina, figlia di contadini. Il suo nome “di battaglia” era appunto Fuenta (“bambina” nel dialetto dell’entroterra), all’anagrafe è Olga Bozzo, nata l’8 Agosto del 1934, e che ancora oggi conserva nella casa di campagna di Sori il coperchio della bomba inesplosa che era caduta ai piedi del marito - e che usa per fare la cima - mentre nel cortile ha ancora il lume che usava alla sera, mentre il caccia tedesco “Pippetto” sorvolava i cieli. Non ha mai raccontato prima d’oggi la propria storia di staffetta nel periodo del Nazi-Fascismo e della guerra, perché “era troppo doloroso”.

Ma un giorno ha sentito in tv il presidente Mattarella dire: “Chi sa parli”. E così ha deciso di farlo con Ivano Malcotti, autore di testi teatrali e promotore del “Teatro di Cittadinanza”, che ne ha tratto non solo una piéce, ma addirittura una serie di testi che saranno rappresentati con delle simboliche staffette tra 6 Comuni (attualmente Sori, Bogliasco, Santa Margherita, Recco, Sestri Levante).

Saranno le storie delle bambine e ragazze che durante la Resistenza hanno rischiato, come Olga, e che, al pari degli uomini, meritano di essere ricordate. Sono appunto le storie di Olga la “Fuenta”, la protagonista principale, ma anche di Pierina la” Maschiaccia”, Carla la “Mancina” e di Rosa Maria la “Manditu” messe in scena nello spettacolo “Le fuente della libertà”, interpretato dalle cittadine locali e realizzato con la collaborazione con il Gruppo Città di Genova, l’Istituto Italiano di Bioetica e naturalmente l’A.N.P.I.

Il progetto partirà il 24 Aprile a Bogliasco e Sestri Levante, sarà a Sori per la Festa della Liberazione, a Recco per il 26 Aprile, mentre Santa Margherita chiuderà il progetto a metà Maggio.

 

 

 

 

 

 

Medea Garrone

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