Si è svolto ieri in Prefettura un incontro tra i rappresentanti delle segreterie della CGIL, CISL e UIL e le categorie di competenza per discutere i nuovi termini del bando per la gestione dei migranti in scadenza il 5 aprile (LEGGI QUI).
Un incontro propositivo, riferiscono i sindacalisti, nel quale il Prefetto, dopo aver evidenziato la buona gestione che c’è stata fino ad oggi in provincia di Savona si è fatto carico delle preoccupazioni dei sindacalisti.
Per capire il tema occorre fare un passo indietro, infatti, forse non tutti sanno che i “famosi 35 euro” ai migranti non erano affatto dati in mano a ciascuno di loro, ma servivano per portare avanti il progetto di accoglienza ed integrazione.
Da adesso i fondi per la gestione dei queste persone sarà decisamente ridotto e questo fatto porta con se alcune considerevoli preoccupazioni.
Afferma Franco Bertolo sindacalista della UIL: “Il problema si può leggere in triplice chiave: 1- problema per la gestione di queste persone 2 – problema per la sicurezza 3 – problema dal punto di vista occupazionale”.
Ma scendiamo più nel dettaglio analizzandone uno alla volta.
Spiega Bertolo: “I nuovi bandi, uguali in tutta Italia, non prendono in considerazione le singole realtà e pertanto mal si adattano ad una corretta gestione dei migranti. Fino ad oggi la gestione di queste persone era affidata a diverse cooperative che, come ha sottolineato il Prefetto, in provincia di Savona funzionavano bene. Le cooperative ricevevano un budget per ogni profugo, si parla di 35 euro, con quei soldi oltre ad offrire un alloggio e i pasti, naturalmente facevano molto di più. Andiamo dai progetti di integrazione attraverso lezioni di italiano, al sostegno psicologico e medico, la figura del mediatore che controllava anche il comportamento di queste persone e il loro processo di integrazione, le visite mediche e molto altro. Oggi il taglio è stato decisivo da parte del Governo. Si parla di una 20ina di euro per ogni migrante. Questo cosa vuol dire? Che, inevitabilmente ci saranno dei tagli ai vari progetti di integrazione.”
“Questo aspetto – continua – ci preoccupa molto così come ci preoccupano alcuni termini presenti nel nuovo bando che scadrà il prossimo 5 aprile. Ad esempio prima c’era un sorvegliante notturno al fianco dei migranti, nel nuovo bando è previsto un servizio di assistenza solo per 4 ore. Inoltre rischiano di diminuire i laboratori, le lezioni di italiano, le visite mediche. Questo credo sia altamente dannoso, non solo per queste persone che si ritroveranno con molte meno prospettive di integrazione e di un futuro sereno, ma anche ed inevitabilmente per i cittadini che poi si ritroveranno a dover gestire quello che potrebbe essere un vero e proprio problema. Vorrei chiarire che i migranti gestiti fino ad oggi da questi progetti (circa 720) non sono le persone che vediamo bighellonare in giro per le nostre vie cittadine. Questi migranti erano controllati, facevano lezioni ed erano impegnati in progetti. Dal 5 aprile in avanti lo saranno ancora? Questo non lo so”.
Non solo, infatti il rischio è anche per i lavoratori impegnati in questi progetti.
Spiega Bertolo: “Stiamo parlando di diversi professionisti, dallo psicologo al mediatore e l’educatore, ma non solo, anche tutto l’indotto generato da questi progetti positivi. Con i tagli che ci sono stati alcune cooperative che fino ad oggi sono state un esempio virtuoso per la gestione dei migranti rischiano di non poter più operare. Altre, magari le più grandi, rischiano comunque di dover fare dei tagli a servizi e personali. Il problema rischia davvero di essere forte e noi siamo molto preoccupati”.
Conclude il sindacalista: “Ci saranno altri incontri. Il Prefetto si è dimostrato molto disponibile e speriamo che si possa trovare una soluzione a quello che rischia di diventare un vero e proprio problema difficile da gestire”.
"Con meno operatori, meno risorse, gli ospiti saranno allo sbando, non avranno chi sarà di riferimento per i servizi di base, a partire dalla Questura, sanitari, l'italiano, ci saranno ricadute sul territorio non da poco. Siamo riusciti sempre a collaborare con la Prefettura ma il loro potere è molto limitato, incontreranno le cooperative e vedranno come procedere" ha spiegato Stefania Druetti della Fp Cigl.
"Si vedrà poi sulla scadenza del bando quali saranno gli assegnatari, si faranno le valutazioni più avanti. Non abbiamo avuto incontri con le cooperative, abbiamo in previsione di avere un colloquio con Legacoop e Confcooperative per capire il loro approccio rispetto al bando" prosegue Domenico Mafera Fp Cisl.