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| 05 marzo 2019, 09:09

"Pecunia non olet": il caso Finmeccanica di Alessandro Da Rold

Venerdì 8 marzo alle 18 alla Feltrinelli di Via Ceccardi, presentazione del libro Pecunia non olet. La mafia nell’industria pubblica. Il caso Finmeccanica di Alessandro Da Rold

"Pecunia non olet": il caso Finmeccanica di Alessandro Da Rold

Venerdì 8 marzo alle 18 alla Feltrinelli di Via Ceccardi, presentazione del libro Pecunia non olet. La mafia nell’industria pubblica. Il caso Finmeccanica di Alessandro Da Rold. A moderare l'incontro Matteo Macor; interverrà anche l'avvocato Francescomaria Tuccillo.

Il libro, edito da Chiarelettere, racconta come uno dei più importanti boss mafiosi, latitante per vent’anni, ha fatto affari per conto di Finmeccanica, fiore all’occhiello dell’industria pubblica italiana. C'è una mafia che non uccide ma vende armi. Elicotteri, mitragliatrici, bombe, fregate militari: un arsenale ricchissimo e pronto all’uso là dove le guerre causano morti e arricchiscono i portafogli di speculatori e dittatori.

La storia raccontata da Da Rold è incredibile perché fa vedere come l’illegalità criminale possa trasformarsi in una pratica normale e ripetuta, al punto che un latitante come Vito Palazzolo, «uno dei soggetti più pericolosi della comunità criminale internazionale», ricercato già da Giovanni Falcone e finalmente arrestato nel 2012, riesce a entrare nei salotti buoni del commercio internazionale e fare affari con Finmeccanica, Agusta e vari governi, incluso il Sudafrica di Nelson Mandela. A dire di no sono pochi: alcuni valorosi magistrati del Sud, di Napoli e Palermo, cui si affiancheranno quelli del Nord, di Busto Arsizio e di Milano. Dice di no, pagandone il prezzo, anche Francescomaria Tuccillo, avvocato e manager napoletano, direttore di Finmeccanica per l’Africa subsahariana. Nonostante il vento spiri a favore di chi agisce nell’illecito, alla fine la verità vincerà. La partita è enorme: in gioco c’è il destino del colosso della difesa, attraversato da scandali e arresti e da un intrico di poteri, in cui si mescolano politica, servizi segreti, mafia, massoneria, criminalità organizzata, che ha compromesso la competitività dell’industria italiana e messo in gioco il futuro economico del nostro paese, la sua capacità di creare lavoro e il suo ruolo sullo scacchiere internazionale.

Alessandro Da Rold (1980), cronista di giudiziaria, economia e politica, ha lavorato per «il Riformista», Lettera43, linkiesta e «La Verità». Per anni si è occupato di Lega e nel 2012 ha pubblicato il libro Lega Spa (Edizioni Cento Autori), un’inchiesta sui conti del partito. Segue da vicino le aziende partecipate italiane, in particolare il colosso petrolifero Eni. Ha scritto spesso anche di servizi segreti e di difesa. È stato tra i primi a occuparsi del caso Finmeccanica.

Comunicato stampa

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