Attualità - 01 marzo 2019, 15:12

I Bagni Ceriale sono il primo stabilimento "plastic free" del proprio paese

La titolare Alessia Cepollina ci racconta in questa intervista la sua sfida per il rispetto dell'ambiente

I bagni Ceriale conquistano il titolo di primo stabilimento “plastic free” del titolare della cittadina del Bastione. Ci racconta la titolare, Alessia Cepollina: “Le maggiori associazioni attente alla tutela dell’ambiente, come Fareambiente, WWF, Legambiente, Greenpeace, da anni stanno facendo una campagna per convincere le persone ad eliminare la plastica dalle proprie vite. Si tratta di un materiale che forse poteva essere considerato la più grande invenzione del dopoguerra, ma che oggi è francamente obsoleto, alla luce dell’impatto ambientale che ha”.

Prosegue Cepollina: “Io ho sempre avuto una spiccata vocazione al rispetto del territorio fin da bambina, sono iscritta al WWF dal 1986 e anche a casa mia non possiedo più da anni materiale monouso, ho convertito tutto con caraffe ricaricabili con filtro per l’acqua e con contenitori in alluminio rigido lavabili”.

Come si diventa plastic free?

“Da quest’anno abbiamo stipulato nei Bagni Ceriale delle convenzioni con aziende che operano in questo settore: quindi cannucce, bicchieri, oltre ai piatti e le posate per le grigliate estive saranno sostituiti con prodotti in materiale compostabile; nel ristorante dello stabilimento serviremo acqua in bottiglie di vetro lavabili e riutilizzabili e in borracce d’alluminio riciclato ricaricabili e con microfiltrazione prodotte da una azienda specializzata. Inoltre useremo un solo tipo di detersivo, rigorosamente bio”.

Da quanto tempo stavi lavorando a questo progetto?

“Da quest’anno ho deciso di accettare la sfida al 100%. E posso garantire che è veramente una sfida, perché in Italia la cultura dell’ecologia è ancora molto bassa. Serve una formazione sul tema che deve partire dalle scuole. Per questo motivo io tutti gli anni in estate organizzo laboratori didattici per bambini, con la presenza di biologi, per parlare dell’ecosistema e del rispetto delle specie marine, inoltre sostengo il centro albenganese di tutela delle tartarughe emys. Da quest’anno i laboratori per bambini e ragazzi parleranno anche dei procedimenti corretti per la raccolta differenziata”.

Sei anche nel direttivo dell’associazione Bagni Marini di Ceriale: porterai l’esempio?

“A Ceriale l’impegno di tutti per la tutela dell’ambiente è sempre stato forte e lo attesta il fatto che stiamo correndo anche quest’anno per il conseguimento della bandiera blu, traguardo che otteniamo da diverse estati consecutive. Voglio dimostrare a tutti che anche un’azienda piccola come la mia può lavorare concretamente a contrastare il fenomeno della plastica”.

Vuoi parlarci anche del tuo impegno con “Donnedamare” e “La base balneare”?

“Faccio parte del sindacato La base balneare e collaboro con Donnedamare e posso testimoniare che si tratta di due realtà fortemente attente a ogni problematica di tipo ambientale. Bettina Bolla, di Donnedamare, aveva condotto una forte campagna contro le trivelle nell’Adriatico ed è attenta anche alla questione della plastica. Inoltre, attraverso la collaborazione con il Museo del Mare e con il dottor Profumo è stata stipulata la “Carta del Mare”, per premiare i Balneari che si contraddistinguono per le loro buone abitudini. Un’azienda turistica sana deve avere spiaggia pulita e mare vivo. Inoltre insieme all’Università Pontificia di Roma/Città del Vaticano sarà condotta una campagna 2019 fortemente incentrata su progetti ecologici per le spiagge”.

Dopo il plastic free, quale sarà il tuo prossimo passo?

“Vorrei diventare una ecospiaggia al 100%, con pannelli fotovoltaici per alimentare tutti i macchinari del ristorante e con un desalinizzatore per le docce e i lavapiedi, già installato nella nostra provincia dai Bagni Pinuccia di Varazze”.

Chiediamo anche a Bettina Bolla di Donnedamare un commento sull’iniziativa dello stabilimento cerialese: “Noi stiamo coltivando il progetto denominato Lidi Sostenibili, inizialmente sviluppato con Legambiente. Dopo la rottura legata al fatto che Legambiente si è schierata a favore delle aste, non dei Balneari, abbiamo siglato il Patto per l’Ambiente con Fareambiente, il CESAB e l’Università Pontificia di Roma, unica in Italia che ha una cattedra in bioetica. Abbiamo stilato insieme un elenco di 10 buone pratiche, dalla scelta dei prodotti detergenti, alla lotta agli sprechi di acqua, fino al fotovoltaico. Stiamo cercando fondi europei affinché questo progetto sia a costo zero per chi lo persegue. A noi si è recentemente unito anche Ecospiagge, portale della Riviera Romagnola. Livio Lovisone di Andora è il responsabile dell’iniziativa per quanto riguarda la Liguria. L’importante è fare rete e andare avanti: porteremo insieme l’idea di Plastic Free avviata da Alessia e sarà uno dei nostri cavalli di battaglia”.

Alberto Sgarlato