Dopo il “boom” di commenti legati alla nascita di un nuovo logo per Finale Ligure, Marco Marchese, presidente dell’Associazione Albergatori di Finale Ligure e Varigotti ed esponente del Comitato Locale per il Turismo (CLT) decide di fare chiarezza su diversi aspetti della vicenda.
Spiega Marchese: “Innanzitutto non è il CLT, così per come è stato progettato, il Comitato che deve approvare queste cose. Esso è stato infatti varato per decidere di investire i proventi dell’imposta di soggiorno su determinate aree (che possono spaziare, ad esempio, dalla pulizia dei sentieri, alla lotta al punteruolo delle palme, solo per citare un paio di ipotesi) ma una volta assegnato lo stanziamento noi del CLT non ci permettiamo di andare a dire ai professionisti di ogni settore come il lavoro deve essere fatto, a spiegare all’agronomo come si combatte il punteruolo o al giardiniere come si pota il verde pubblico.
Il CLT ha solo potestà di decidere come investire i proventi dell’imposta di soggiorno, per i quali, ricordiamolo, al 50% decide il Comune”.
Prosegue Marchese: “Sono state divulgate voci sbagliate. Nell’ultima riunione del CLT è stato portato a conoscenza lo stato di avanzamento dei lavori della tranche impegnata per questa ditta di Genova. Questi 19.800 vedono in realtà il logo coinvolto per una minima parte di tutto l’importo stanziato.
Abbiamo deciso infatti di varare una massiccia campagna di web marketing, abbiamo richiesto quattro preventivi, ne abbiamo ricevuti tre, sono state selezionate due aziende sulle tre partecipanti per una decisione finale, quindi ha vinto questa ditta di Genova perché era quella che dava migliori garanzie per il web marketing, non per la grafica. Di questo il CLT era al corrente ed è stata una decisione condivisa.
Altro aspetto fondamentale: il CLT dà degli indirizzi su come investire i soldi ma poi sono l’assessorato competente e l’ufficio turismo a seguire l’avanzamento dei lavori.
Dal momento che ci sono state tantissime critiche (ma trovare un logo che piaccia a tutti è impossibile, è una cosa molto soggettiva), sapendo che a livello di immagine devono essere rispettati determinati parametri di “impatto” su chi guarda, e visto che il coro dei no era più sentito di quello dei sì, l’assessore ha dato incarico a questa ditta di sviluppare un nuovo logo. Per cui non sarà questo il logo, non quello che avete visto in questi giorni, ma lo sviluppo di una nuova immagine per Finale Ligure è ancora in corso”.
Ribadisce, per riassumere la vicenda, Marchese: “La maggiore inesattezza è stata quella di pensare che ventimila euro fossero destinati a un solo logo, quando riguardano una campagna di web-marketing ben più complessa e articolata”. E l’albergatore conclude con un “assist” a Claudio Casanova: “Se l’assessore non ha risposto alle critiche in questi giorni è solo perché si è concesso una legittima e meritatissima vacanza. E con la ponderatezza e il criterio che lo contraddistinguono ha scelto di farlo adesso, meglio ora che in estate quando si è nel pieno della stagione, come a Finale è capitato di vedere in passato con assessorati precedenti”.