Attualità - 14 febbraio 2019, 18:16

Ad Orco Feglino un comitato di cittadini scrive al sindaco: "Sì all'outdoor, ma disciplinato"

La lettera fa il punto sulla possibilità di aprire nuovi tracciati purché nel rispetto dei permessi eventualmente concessi dai titolari di proprietà private

A Orco Feglino un gruppo di cittadini si raduna in una sorta di "comitato spontaneo" e redige una lettera, rivolta al sindaco e all'amministrazione comunale per fare il punto sul fenomeno outdoor.

I punti-chiave della lettera, la cui stesura è assolutamente non polemica, da un lato plaudono la crescita esponenziale degli sport all'aria aperta come volano per l'economia e la visibilità del territorio ma, d'altro canto, chiedono una maggior regolamentazione per questioni di sicurezza, ordine pubblico e rispetto dell'ambiente e dei confini delle proprietà private.

Gli esponenti del gruppo di autori della lettera si rendono disponibili a uno o più incontri con l'amministrazione per dare vita a un dialogo costruttivo che porti a questa regolamentazione.

Qui di seguito pubblichiamo in forma integrale il testo della comunicazione protocollata in Comune.

"Il significativo sviluppo del fenomeno bike, considerato in tutte le sue espressioni, ha visto un corrispondente aumento della frequentazione dell’entroterra, sia impiegando strade vicinali o comunali, sia utilizzando fondi privati, all’interno dei quali vengono spesso realizzati nuovi tracciati, con abbattimenti di alberature e movimenti terra, senza la sussistenza di autorizzazioni urbanistiche, paesistiche, idrogeologiche e, soprattutto, senza alcuna autorizzazione del proprietario dei fondi interessati.

I sottoscrittori del presente documento non intendono in alcun modo pregiudicare la fruizione del territorio da parte di biker, escursionisti o climber ed anzi esprimono il proprio incondizionato favore verso la pratica di tali discipline, che devono però opportunamente trovare un equo contemperamento con la tutela di diritti reali, la salvaguardia ambientale, l’osservanza delle norme e, più in generale, l’affrancamento della proprietà da ogni ed eventuale responsabilità civile ed amministrativa.

Attualmente l’art. 11 bis della legge Regionale 24/2009 prevede una severa disciplina per la realizzazione di nuovi tracciati ed assegna un determinante ruolo al Comune nell’individuazione di itinerari per la pratica delle discipline di discesa, che possono essere svolte unicamente in aree e/o percorsi autorizzati dal medesimo. I recenti “Criteri e principi per l’individuazione dei percorsi mountain bike”, che prevedono peraltro termini strettissimi ormai prossimi alla scadenza, richiedono l’indispensabile intervento dei proprietari interessati ed anzi nel caso di nuove realizzazioni o percorsi già esistenti ad uso esclusivo, con l’applicazione di procedure particolarmente severe in ordine a pubblicazione e notificazione.

In tale contesto gli scriventi non possono che condividere come l’utilizzo di tracciati diversi da strade e sentieri di pubblico uso, debba essere assistito dall’autorizzazione espressa del proprietario, in particolare con modalità tali da escludere ogni pregiudizio, attuale e futuro, al diritto di proprietà e di ogni altro diritto reale.

Stante, in ogni caso, l’imprescindibile necessità di un’autorizzazione da parte del proprietario del fondo interessato, viene peraltro ritenuto indispensabile come ogni opera afferente a nuovi tracciati, eccedenti il ripristino dello stato dei luoghi, debba essere assistito da tutte le autorizzazioni previste, con l’indicazione della natura delle opere ed i mappali interessati.

La proprietà, sulla base delle condizioni delineate ed in parte previste dalla normativa Regionale, potrà considerare con favore l’ipotesi della costituzione di un diritto d’uso ovvero di altro diritto di godimento sui propri fondi, costituito in capo al Comune o comunque di altro soggetto pubblico da individuarsi.

Il diritto di godimento concesso dovrà esonerare il proprietario da ogni responsabilità civile derivante dal suo esercizio, anche attraverso la stipula di idonea polizza assicurativa a copertura del relativo rischio ovvero di altro strumento in grado di determinare analoga efficacia. La concessione di tale diritto, verosimilmente concesso a titolo gratuito, dovrà contenere modalità inerenti la sua estinzione, la determinazione della durata, il divieto di cessione e l’eventuale sua trasformazione a titolo oneroso, qualora l’esercizio del diritto pregiudichi l’uso indiscriminato del bene.

Gli scriventi, fin d’ora, si rendono disponibili, anche attraverso uno specifico mandato concesso ad uno o più rappresentanti, a concordare con il Comune tutte le condizioni utili e necessarie alla predisposizione del più idoneo strumento, per un ragionevole contemperamento dell’esercizio dell’attività sportiva e la tutela del diritto di proprietà, oltre all’indispensabile rispetto della relativa normativa Regionale".

Redazione