Il fai-da-te è da sempre considerato un passatempo piacevole per la maggior parte delle persone. Quello che però è emerso da più di un’indagine negli ultimi anni sorprende, perché si riferisce a qualcosa che è più di un semplice hobby.
Non si parla di piccoli manufatti di bigiotteria o di attaccare un quadro alla parete. Sembra infatti che 1 ligure su 2 decida di fare da solo i lavori di casa, piuttosto che chiamare un professionista. La crisi può essere in parte ‘responsabile’ di questa tendenza e, certamente, il fattore economico incide. Sembra però che il motivo principale per cui la metà dei liguri non ricorre ai professionisti è perché amano fare i lavoretti di casa da soli.
Tra le attività svolte dagli appassionati di bricolage ci sono le semplici riparazioni di interruttori della luce, i piccoli lavori di falegnameria e di idraulica, ma anche parziali ristrutturazioni, la posa del parquet e altri simili interventi. Tutto realizzato ‘in famiglia’, risparmiando sì soldi, ma ottenendo anche molta soddisfazione in più.
Per fare ciò, i liguri (e non solo) sono ben equipaggiati: da una parte hanno i tutorial di YouTube, che spiegano passo per passo le fasi dei vari interventi (qualcuno è convinto che si possa riuscire a fare di tutto grazie alla più famosa piattaforma di video). Dall’altra, ci sono i sempre più accessibili attrezzi per il bricolage, acquistabili nelle grandi catene di distribuzione apposite, oppure online con la consegna direttamente a casa.
Secondo Alexander Eser, ideatore e autore del sito SUPERATTREZZI, i nuovi appassionati di bricolage comprano e utilizzano soprattutto - oltre al tradizionale metro, martello, cacciavite e trapano - strumenti più avanzati come metri laser, seghe a nastro, levigatrici, rivettatrici e livelle. Le scelte non avvengono nell’immediato, perché viene ponderato sia il fine che il prezzo dell’attrezzo.
I liguri comunque non sembrano essere gli unici ad aver ritrovato la passione per il bricolage. A livello nazionale, secondo le indagini svolte da un'azienda di prodotti per il fai-da-te, gli italiani spendono tra i 250 e i 300 euro di attrezzi ogni anno, oltre ad altrettanti soldi per materiali e accessori come viti, bulloni, nastro adesivo, ecc…
Fra i motivi che hanno riportato in auge il bricolage, che in passato veniva realizzato soprattutto per necessità, oggi potrebbe esserci anche una motivazione psicologica. Tenersi occupati con qualcosa di utile, senza spendere, ma anzi risparmiando, è considerata infatti un’attività capace di generare benessere.
Veder realizzato un progetto, anche solo un interruttore della luce che non funzionava più, è ‘appagante’ perché trasmette al nostro cervello la sensazione di aver creato qualcosa con le proprie mani, qualcosa di tangibile. Risulta particolarmente benefico per le persone che non fanno lavori manuali.
Anche la concentrazione nel fare bricolage sembra che abbia un impatto positivo sulla salute, perché si crea una sorta di ‘meditazione’ capace di rilassare quasi come lo yoga. Inoltre, il cervello viene impiegato in qualcosa di diverso, con differenti gradi di difficoltà da superare e questo mantiene viva l’attività neuronale.
Per i lavori di una certa entità i liguri continuano fortunatamente a richiedere l’intervento dei professionisti, perché in caso di errori il rischio è quello di rimetterci i soldi e anche l’autostima. Per tutto il resto ben venga il fai-da-te, per il benessere della mente, del corpo… e ovviamente anche del portafoglio.