E' stato convocato per lunedì prossimo 11 febbraio la IV Commissione Consiliare “Ambiente e Territorio” della Regione Liguria. Saranno nuovamente discusse le norme di interesse ambientale riguardanti i parchi e le aree protette della regione.
Partendo dal risultato di un ampio consenso (ad oggi siamo oramai a 2420 firme -change.org- ) riguardante la richiesta di un ripensamento circa la proposta di cancellazione di 42 aree protette del Savonese e delle norme riguardanti l'istituzione del Parco Naturale del Finalese, i promotori della petizione, Ornella Rudellat e Marina Fasce del WWF Liguria rin novano l'appello a tutti i Consiglieri della Commissione a non approvare, quindi a non presentare per l'approvazione del Consiglio Regionale un testo di legge che abbasserà in modo clamoroso il livello di tutela delle aree agricolo-forestali, presidio fondamentale contro il dissesto idrogeologico.
Affermano: "Per essere più precisi, in termini di legge, vogliamo oggi anche indicare quali saranno in prospettiva i pericoli futuri: il combinato-disposto tra gli articoli 8 e 9 della L. R. n°23/2018 (già approvata nei mesi scorsi) e le nuove norme che si vorrebbero oggi approvare ampliano in modo abnorme la possibilità di interventi di cementificazione e di distruzione su preziose aree agricolo-forestali, degli habitat e delle specie naturali protette. Infatti, in tutte le superfici svincolate si apriranno ampie maglie per interventi edilizi (nuove costruzioni, modifiche del suolo e della copertura arborea, nuove strade, sotto-servizi vari) che sarà ben difficile arginare. Tutto questo andrà a incidere su un territorio particolarmente fragile, sul quale sono già evidenti gli effetti dei sempre più frequenti eventi meteorici disastrosi".
"E' preoccupante che non sia ancora emersa forte e chiara in Consiglio Regionale la denuncia di un'operazione che va palesemente in direzione opposta a quella auspicata dalle forze politiche più responsabili, che invocano da tempo l'assoluta necessità di una maggior tutela del territorio".
Concludono i promotori della petizione: "Inoltre, la prospettata soppressione delle norme istitutive del Parco del Finalese va contro la possibilità di realizzare – come avviene ad esempio nel vicino Parco del Beigua – un coordinamento tra le Amministrazioni comunali in vista di una maggior collaborazione tra le società che gestiscono il turismo outdoor, base per quello sviluppo sostenibile, con risvolti occupazionali per le giovani generazioni, che tutti a parole auspicano".