Doveva essere “questione di pochi giorni” l’installazione della nuova segnaletica verticale in via dei Reggio a Multedo, per impedire che i mezzi pesanti, una volta usciti dal casello autostradale, finissero contromano, creando pericoli e disagi alla viabilità ma soprattutto ai pedoni.
Doveva essere pronta alla prima fase la messa in sicurezza della curva e delle strisce pedonali. Si parlava dell’installazione, assai discussa, di un semaforo.
Dovevano arrivare i cartelli di Autostrade, all’uscita del casello di Genova Pegli, per impedire il passaggio dei camion superiori ai tre metri e mezzo di altezza.
Tutti gran discorsi. Si è dato fiato alle parole, alle promesse, agli impegni. Ma, come spesso accade, tutto è drammaticamente fermo. Uguale da più di cinquant’anni. Uguale a quando, ormai quasi un anno fa, un pensionato del quartiere, Salvatore Ferraro, perse la vita perché travolto da un tir mentre attraversava la strada per tornare a casa. Ogni giorno che passa, quella tragedia è sempre più grave, tanto quanto irrisolta la situazione.
Sull’argomento, nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, è tornato il Movimento 5 Stelle, che ha discusso una mozione presentata lo scorso 23 ottobre. Secondo il consigliere pentastellato Fabio Ceraudo, “Multedo ha un casello provvisorio da settant’anni. Una situazione assurda. Noi non siamo d’accordo con le modifiche alla viabilità che sono state predisposte. Perché un semaforo andrebbe ulteriormente a creare un tappo all’uscita dal casello, e non risolverebbe per nulla il problema della sicurezza”.
Nel testo della mozione, il Movimento 5 Stelle ricorda come “l’attuale situazione rappresenti un pericolo per l’incolumità degli abitanti di Multedo, a causa del transito dei mezzi pesanti che, vista la presenza di tre curve molto strette e di una carreggiata non predisposta a ospitare il transito di veicoli quali autocarri, mezzi articolati e autocisterne, sono costretti a compiere manovre improbabili andando a ingombrare e a impegnare anche la corsia opposta, spesso invadendo pure il marciapiede destinato ai pedoni”.
Secondo i consiglieri comunali Ceraudo, Giordano, Immordino, Pirondini e Tini, che hanno firmato il documento, “la pericolosità del tratto in oggetto è stata riconosciuta dalle varie amministrazioni locali che si sono susseguite negli anni, ma ad oggi non vi sono soluzioni possibili e percorribili al fine di restituire una maggiore sicurezza alla cittadinanza visto la struttura, la complessità e la larghezza della strada stessa”.
I cinque firmatari ricordano anche che “la rampa per l’imbocco del casello autostradale passa proprio nel mezzo del centro abitato dove vi sono anche attività commerciali e giardini pubblici con giochi per bambini, quali i giardini John Lennon, e che le manovre pericolose dei camion avvengono proprio nei tratti dove vi sono alcuni degli attraversamenti pedonali indispensabili, quindi più utilizzati, per il quartiere”. E dove le strisce bianche sono sempre più sbiadite.
Doverosamente, poi, si fa riferimento “alla persona anziana che è stata investita da un camion e che ha perso la vita lo scorso 13 marzo”. Fatte queste considerazioni, il Movimento 5 Stelle chiede al sindaco e alla giunta “di impegnarsi a chiedere, presso gli uffici del Comune di Genova preposti e agli assessori comunali con delega alla Viabilità e alla Sicurezza, l’interdizione al transito dei mezzi pesanti quali: mezzi articolati, autocisterne e autocarri nel tratto di strada in oggetto e a promuovere, in concertazione con Autostrade e gli enti competenti, il divieto di uscita/entrata dal casello di Pegli per i veicoli elencati”.
Alberto Pandolfo, del Partito Democratico, osserva: “Il problema è più complesso e riguarda la delocalizzazione di Carmagnani e Superba. Chiediamo di affrontare il tutto in un’apposita commissione consiliare da convocare entro la fine di febbraio”. Anche Gianni Crivello commenta: “È il casello più problematico dell’intero territorio genovese. Ma non possiamo dire di chiuderlo. Dove li mandiamo questi mezzi pesanti? Bisogna trovare una soluzione che non vada ad appesantire altre zone, poi si può interdire quello di Pegli”. E Fabio Ariotti ricorda l’impegno di Autostrade: “Avevano promesso l’installazione di due cartelli con divieto di uscita ai mezzi più alti di tre metri e mezzo. Ma a quanto so, non è stato fatto più nulla. Almeno chiediamo che questo intendimento sia portato a termine, così come è stato messo per iscritto”.
Il vice sindaco e assessore alla Mobilità Stefano Balleari sostiene: “La soluzione di chiudere il casello equivale solo a spostare il problema da un’altra parte, peraltro in una viabilità già compromessa dopo il crollo del Ponte Morandi. Ma come giunta siamo disponibili ad approfondire l’argomento in commissione in maniera più esaustiva. Era un impegno che ci eravamo già presi e intendiamo confermarlo”. La mozione del M5S è stata quindi messa da parte e il tutto rinviato in commissione.
Entro febbraio? No, la giunta indica entro marzo. Intanto mese più mese meno, dopo settant’anni di nulla, fanno davvero poca differenza. Sempre sperando che non finisca come scriveva Cervantes: ‘Por la calle de despues se va á la casa de nunca’.
Per la strada del dopo, si arriva alla casa del mai.