- 01 febbraio 2019, 18:31

Multedo, il Rio Rostan torna a essere intasato

Le opere di pulizia e sistemazione si fermano a metà e la sabbia fa nuovamente ‘tappo’ alla foce, con rischio di conseguenti allagamenti lungo le strade. Avvenente: “Chi è che ne se deve occupare? Bisogna finire entro l’estate”

L’area è interamente transennata, sui tre lati. Il quarto, aperto, è lasciato in balia delle onde. Le grate di protezione sono state in parte divelte dopo le forti mareggiate. Sabbia e detriti ostruiscono lo scarico delle acque. Chiazze oleose e odori poco gradevoli completano una scena triste, ma anche alquanto preoccupante.

Perché siamo in mezzo alle case, su una spiaggia frequentata in estate da centinaia di persone. A Multedo, la messa in sicurezza della foce del Rio Rostan è nuovamente ferma al palo. Lo scorso dicembre, come riportato da ‘La Voce di Genova’, Carmagnani ha completato la parte per la quale si era impegnata: ovvero la pulizia dello ‘scatolato’ entro il quale scorre il corso d’acqua, che è quasi interamente tombinato.

Il resto, ovvero quella quindicina di metri dalla fine dell’impalcato in cemento e sino al mare, avrebbe dovuto essere competenza del pubblico. Certo, ma di chi? Comune di Genova, Regione Liguria, Autorità Portuale?

Nel classico e immancabile balletto di competenze, finisce che il lavoro nessuno lo fa, e infatti siamo al vergognoso stato attuale. Tutto fermo. Cantiere aperto, opera lasciata a metà, sabbia che torna a tappare la foce. E non è un problema da nulla. Perché, come dimostrato nei mesi scorsi, se il Rio Rostan non scarica correttamente in mare, le sue acque risalgono sino a venir fuori dalle tombinature delle strade, provocando l’intasamento del sottopasso di via Pacoret. Il che equivale a dire: mezzi pesanti dirottati, Ponente nella morsa del traffico, disagi e file infinite. Tutto per un po’ di sabbia alla foce di un torrentello.

Ma intanto chi la deve togliere? Se lo domanda il consigliere comunale Mauro Avvenente, ex presidente del Municipio VII Ponente. “Un anno fa - ricorda - Aster si apprestava ad aprire il cantiere per la messa in sicurezza della foce del Rio Rostan a Multedo. I lavori prevedevano la sistemazione dello ‘scatolato’ di calcestruzzo devastato dalle violente mareggiate degli anni scorsi. Aster ha provveduto a rimuovere la copertura e i grigliati pericolanti ma dopo pochi giorni di lavoro, nell’alveo del torrente emergono delle sostanze di derivazione petrolchimica”.

Seguono gli interventi operati da Carmagnani e adesso “il cantiere è ancora lì, abbandonato, l’alveo è scoperto ed ancora, potenzialmente pericoloso, la foce è nuovamente intasata all’inverosimile di sabbia trasportata dalle mareggiate”.

Avvenente ha effettuato un sopralluogo nei giorni scorsi: “Se un bimbo scappa dalla guida attenta dei suoi genitori e cade nel torrente di chi sarà mai la responsabilità? Ho sollecitato e segnalato più volte questa vicenda, ma senza alcun riscontro. Chi deve intervenire a completare i lavori? Chi deve effettuare altri prelievi delle sostanze scure che continuano a ruscellare nel torrente? Chi dovrà realizzare finalmente il ‘martello’ per evitare di dover sperperare denaro pubblico per reiterare ogni anno interventi di pulizia del rivo? Io continuerò a insistere sperando che non siano sforzi vani. Chiedo ai cittadini di Multedo e Pegli di sostenere questa iniziativa, aiutandomi a segnalare alla segreteria del sindaco la necessità di provvedere urgentemente a completare definitivamente i lavori”.

Il progetto complessivo è stato illustrato il mese scorso, durante una riunione svoltasi al Matitone. Hanno partecipato gli assessori comunali Matteo Campora e Paolo Fanghella, rispettivamente con le deleghe all’Ambiente e ai Lavori Pubblici, e due funzionari tecnici.

L’assessore Campora ha informato sul fatto che, il 9 dicembre, “ha avuto termine l’eliminazione dei materiali che ostruivano la parte tombinata del rio Rostan da parte di Carmagnani. L’azienda ha scoperchiato gli ultimi quaranta metri di tombinatura in calcestruzzo per permettere il deflusso delle acque. Il Comune, quindi, provvederà a ricoprire quella parte con griglioni apribili per permettere l’asportazione di eventuali accumuli futuri. In tal modo l’acqua temporaneamente può defluire verso la spiaggia”.

Si tratta, come ha precisato lo stesso Campora, di una misura provvisoria, mentre la risoluzione definitiva del problema avverrà attraverso l’attivazione di una stazione di pompaggio che scaricherà a pressione verso il mare in modo continuo, evitando al massimo la formazione di ulteriori tappi.

La stazione di pompaggio sarà sistemata nei vasconi recentemente realizzati in via Ronchi, verso i quali verranno convogliate le acque meteoriche di tutti i rivi della zona e del sistema di fognature acque bianche dell’Iren. I tecnici presenti alla riunione hanno spiegato che l’operazione dovrebbe essere completata prima delle piogge primaverili del 2019.

Si tratta di un primo passo concreto verso la normalità, in un tratto viario veramente troppo fondamentale perché possa risultare compromesso, anche in base ai piani d’emergenza connessi al rischio d’incidente rilevante cui Multedo, ospitando i depositi costieri di materiali petrolchimico, è soggetta da decenni.

 

Alberto Bruzzone